Fu nel 1969 che, per la prima volta, il buon Paperino vestì i panni del vendicatore mascherato, cucitigli addosso da Elisa Penna, Guido Martina e Giovan Battista Carpi. Paperinik nacque come alter ego del celeberrimo papero, con la missione di vendicarlo dei torti subiti e riscattarlo dalla sua condizione eternamente sfortunata. Col passare degli anni si evolvette, combattendo pericolosi e bizzarri nemici, nel protettore dei cittadini di Paperopoli che è tutt’ora. Il simpatico personaggio compì nel ’97 un’ulteriore evoluzione con l’avvento di PK, la versione del supereroe più adatta a lettori adulti e adolescenti. PK ha permesso alla produzione dei fumetti Disney, che aveva subito nel corso degli anni Novanta un notevole abbassamento di target, di recuperare la sua storica dimensione trans-generazionale, come i fan accorsi oggi, 20 settembre, nel chiostro della Biblioteca Civica di Pordenone, hanno avuto l’occasione di apprendere. Dopo mesi di duro lavoro è andato finalmente in porto il progetto di riproporre PK tra le pagine di Topolino, aspirando ad avere, magari tra qualche anno, un nuovo mensile dedicato. A raccontarlo all’incontro di oggi è stato uno degli autori del fumetto, Lorenzo Pastrovicchio, in arte Pastro, che, presentato da Giulio De Vita, ha deliziato il pubblico disegnando “in diretta”. Durante la conferenza è stato presentato il libro Il Mantello di Carta, che spiega in modo inusuale attraverso i disegni di illustri fumettisti, come per esempio Milo Manara, Vittorio Giardino, Lorenzo Mattotti, Bruno Bozzetto, Silver e Leo Ortolani, il difficile mondo delle cure palliative. Infatti l’intero ricavato delle vendite sarà devoluto in beneficenza al fine di sostenere, collaborando con le associazioni Maruzza FVG Onlus e Maruzza Lefebvre D’Ovidio Onlus, i tantissimi bambini affetti da patologie gravi e incurabili

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foto 4 (2)                                               Alessandra Sacchi del liceo Alfieri di Torino