La Perdistanza è una nuova parola che serve a indicare il sofferto allontanamento dal proprio luogo d’origine che comporta sia l’accettazione positiva di nuovi modi di vivere sia lo smarrimento di una parte consistente della propria identità. E’ stato questo il tema dell’incontro presentato da Andrea Bajani, cui ospite è stato Norman Manea, scrittore romeno, famoso per i suoi libri sull’Olocausto. Secondo lo scrittore, la lingua è la parte più profonda della nostra personalità e ci permette di sentirci a casa dovunque siamo. Manea infatti, costretto ad allontanarsi dalla propria patria, ha continuato a scrivere nella propria lingua, il romeno, come se si fosse portato la sua casa sulle spalle, come una chiocciola.
Ha parlato poi dell’esilio, che gli ha causato molto dolore, affermando che viaggiare è sempre positivo, ma quando si è costretti, causa una sensazione di solitudine. Per Manea anche il ritorno in patria è difficile, perché spesso questa cambia e non è possibile fare un vero ritorno: non tornerai mai nel luogo dal quale sei partito, perché la realtà del luogo è cambiata e non è più come la ricordi.
Concludiamo con l’omaggio che è stato fatto ad Antonio Tabucchi, scomparso a marzo di quest’anno, e grande amico di Norman Manea, che lo ricorda con affetto e ammirazione: “E’ un grande scrittore, spero che i suoi libri rimangano negli anni a venire. È molto difficile parlare dell’amore in pubblico, io non sono credente e non lo era nemmeno lui, ma spero mi senta.”
Rebecca Di Marco e Francesca Ferraris
Liceo Alfieri
Foto di Ornella Orlandini
Questo il commento di Donia, sul palco con Bajani:
“Sono ancora tutta tremante e non riesco a realizzare che io,
proprio io, abbia intervistato un grandissimo autore e scrittore come
Norman Manea. Da parte mia ho cercato di fargli comprendere la parola al massimo e
tutto il significato che c’è dietro, da parte sua ha afferrato il
concetto e mi ha saputo capire moltissimo, come se lavorasse con me su
Perdistanza da mesi e mesi. Penso che con l’andare dei giorni questo intervento mi farà crescere molto e che prenderò le prossime e molteplici decisioni della vita con
più consapevolezza. Anche con tutta l’agitazione, l’emozione e l’ansia che ci sono state
prima dell’incontro lo rifarei più volte.”
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