Il secondo incontro del gruppo formato da Federico, Mattia, Sujan e Umberto, supervisionato da Virginia e da Francesco, si svolge in una delle aule studio che circondano Palazzo Nuovo. Purtroppo manca Sujan, a casa con l’influenza. Dopo le domande di rito- come stai, come va la scuola, vi va un caffè?- si parte subito in quarta, obiettivo: inquadrare le due parole su cui lavorare, TANGRAM e BRACE.
Formare un disegno
“Innanzitutto- dice Mattia- l’unicità dei pezzi e allo stesso tempo la loro unità nel formare un disegno”. Umberto rincara: “Vero, i pezzi possono essere combinati, osservati, riuniti, separati, ma mantenere comunque un senso comune”. Ma sappiamo com’è fatto un TANGRAM? È Virginia a chiederlo e a disegnarne poi la forma. E il collegamento tra TANGRAM e Europa? È di nuovo Mattia che abbozza un primo ragionamento: “Beh, sulle cartine fisiche l’Europa può essere osservata come un unico insieme, su quelle politiche come formata da tanti pezzi, come il TANGRAM”. A quel punto si inserisce Federico: “Ma non è solo una questione geografica, ma anche di cultura, lingua, abitudini: l’Europa non è come l’America, che ha una sola lingua, per esempio, è qualcosa di più vario e complesso”.
Sapete cos’è l’Esperanto?
Proprio sulla lingua nasce un’altra discussione, che è al centro di quella che diventerà una prima bozza della definizione: “Sapete che cosa è l’esperanto?-chiede Virginia- è una lingua pianificata, costruita a tavolino; proprio perchè non è nata in maniera naturale, invece di diventare una sorta di lingua universale è rimasta inutilizzata. Non vi sembra che l’Europa unita sia una sorta di costruzione forzata, come l’esperanto?”. Qui i pareri sono diversi, ma la sensazione che l’Europa sia qualcosa a volte distante rimane. Eppure si è fiduciosi: “Considerando l’Unione Europea, forse è stata costruita-dice Mattia- ma l’ Europa unita è più forte, anche se ci sono certi Stati più influenti di altri” “Ma-aggiunge Umberto- ogni Stato è fondamentale, da una parte per mantenere l’unità, dall’altra in quanto unico, infatti grazie alla propria cultura anche se non fa parte, o decidesse di separarsi, dall’Unione Europea, non smetterebbe di esistere in quanto Stato e farebbe comunque ancora parte dell’Europa”.
Sujan al telefono
E BRACE invece? Qui serve Sujan, è lui l’esperto della parola. Chiamato al telefono, spiega le ragioni che l’hanno portato a sceglierla: “La BRACE è qualcosa di doppio, che si può accendere o spegnere; può bruciare, oppure essere utilizzata, senza la BRACE non potremmo fare grigliate”. Verissimo. “E poi-aggiunge- c’è l’aspetto di quello che resta delle Guerre Mondiali: cos’è rimasto? I movimenti estremisti, la crisi, qualcosa che può spegnere un sistema, ma anche incendiarlo”. Vista la complessità, rimandiamo il discorso sulla BRACE ad un secondo momento. È ora di tirare le somme: il risultato è la prima definizione di TANGRAM.
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