“Non conta quanto ci hai messo a scrivere un libro, ma quanto c’è dietro”.

Questo è il pensiero da cui nasce “240 battiti al minuto”, il nuovo libro di Daniel Di Schüler edito da Albe Edizioni. Narra la storia di una famiglia, composta da uno scrittore, una matematica, un ragazzo super sportivo e una ragazzina punk che cerca di creare una band, che accoglie in affido un bambino,  Amir, che ha vissuto dei traumi che gli impediscono di parlare. Il libro è ispirato all’esperienza personale dello scrittore e i personaggi rappresentano i componenti della sua famiglia.

L’obiettivo che l’autore si è posto è quello di divertire i lettori, infatti ha scritto il romanzo utilizzando la voce della figlia quindicenne per mantenere quella brillantezza che gli adulti a volte perdono. Egli non vuole insegnare nulla, ma spera che il suo romanzo trasmetta qualcosa e lasci idee per il futuro dei giovani; infatti afferma “forse gli insegnamenti che ci colpiscono davvero non sono i veri insegnamenti”. Ha scelto di accompagnare alle parole anche delle illustrazioni, realizzate da suo fratello, per invogliare alla lettura. Il romanzo è anche ricco di musica perché, secondo l’autore, la musica è un linguaggio universale; infatti ha creato due playlist, una su Spotify e l’altra su YouTube, con le canzoni all’interno dei vari capitoli.

Al momento sta lavorando ad un romanzo d’amore e afferma che, anche se alcune pagine più complesse a volte lo frustrano quasi fisicamente, continuerà a perseverare senza buttarsi giù.

Conclude dicendo che scrive perché sente il bisogno di esprimersi, si è appassionato alla scrittura grazie ai libri di Salgari e che “la lunghezza non fa lo scrittore” e “si comincia sempre con qualche riga che diventano mezze pagine, poi una intera e infine ti ritrovi con un libro pronto”.

Sara Pistarino, scuola media Peyron, redazione Fuorilegge