Durante il secondo giorno del Salone Internazionale del Libro di Torino 2016 si è tenuto l’incontro “Alla ricerca dei luoghi: la sfida delle periferie” con due grandi ospiti, quali Marc Augè e Stefano Boeri, moderati da Federico Vercellone. Durante l’incontro i due ospiti hanno preso spunto dalla mostra “Society, you’re a crazy breed”, un progetto inedito degli artisti Botto&Bruno, a cura della Fondazione Merz, per trattare da un punto di vista artistico-significativo lo scomodo tema delle periferie cittadine. La mostra infatti è un’esposizione monumentale del “degrado in stand-by”, composta da diorami tridimensionali in scala 1:1, che mirano a presentare immagini di periferie a tempo indeterminato, troppo grandi per porvi rimedio e troppo piccole per essere notate.
Ha aperto l’incontro Federico Vercellone, dando il suo parere sulla mostra e su ciò che rappresenta. Ha passato poi la parola all’antropologo Augè, che ha descritto la “periferizzazione” delle città prendendo come esempio le banlieu parigine: infatti in molte realtà urbane le periferie si stanno sviluppando anche in aree non distanti dal centro.
E’ stata poi data la parola a Stefano Boeri, che ha sostenuto l’ipotesi che la simbiosi tra pittura e architettura dei diorami è un fortissimo richiamo a una riflessione sulle periferie che non si può evitare. Periferia, secondo Boeri, è un termine pericoloso che ci spinge a scivolare nella genericità quando si parla delle aree di difficoltà cittadine. L’unicità di questi luoghi (parte dell’allestimento) li rende pregni di potenza generatrice dell’arte concettuale del Novecento. Questa potenza è derivante dall’universalità di questi luoghi, infatti è possibile trovare realtà simili in tutto il mondo. Ha infine aggiunto che, chiamando queste difficili realtà periferie, si rischia, con un automatismo, di pensare a questi luoghi come distanti dal centro cittadino; al contrario abbiamo proprio qui in Italia esempi di periferie vicino a centri storici e di cultura.
In conclusione possiamo affermare che quest’incontro è riuscito a trasmetterci la curiosità di conoscere più approfonditamente l’iniziativa della Fondazione Merz.
Speriamo che quest’articolo abbia fatto nascere questa voglia anche in voi.
Stefano Di Perna, Alessandra Cordiano- Liceo Alfieri
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