Spesso si tende ad associare il pensiero di una vita green al sacrificio: che sia di tempo, di soldi, di energia, una vita nel rispetto dell’ambiente appare ai più faticosa e, fondamentalmente, poco gratificante. Per combattere questo pregiudizio, dovuto principalmente alla disinformazione e all’ignoranza, nascono ogni anno numerose associazioni che, annoverando tra i propri collaboratori giornalisti, freelance e comunicatori, hanno l’obiettivo specifico di fare informazione ambientalista. E’ per incontrare una di queste organizzazioni che lunedì 16 maggio 2016 al Salone Internazionale del Libro di Torino si è svolto “Raccontare l’ambiente: una sfida di cittadinanza”, incontro con la F.I.M.A. (Fondazione Italiana Media Ambientali) e con il Presidente Mario Salomone.
La conferenza è stata aperta dal giornalista Beppe Rovera con la seguente domanda: come rendere l’informazione ambientale efficace e accessibile a tutti? Ermete Realacci, politico, risponde: non bastano le notizie divulgate dalle associazioni ambientaliste, dal momento che spesso queste risultano esagerate e poco credibili, ma c’è bisogno di una sezione in giornali e notiziari quotidianamente dedicata, come accade in molte altre redazioni del mondo (giornali del calibro di “le Monde” e “the Guardian” ne hanno una).
“No” interviene Luca Mercalli, meteorologo divenuto noto grazie alla trasmissione “Che tempo che fa”, “Una sezione non basta. L’ambiente non è una porzione di cultura opzionale, che possa essere appresa o meno a discrezione di chi legge o ascolta. L’ambiente è un argomento complesso, ha relazioni con ogni aspetto della vita, e dovrebbe essere presente in tutte le sezioni del giornale, dagli esteri allo spettacolo”.
Ma c’è anche chi ritiene che l’allarmismo di Mercalli non serva, o in ogni caso non basti, a mettere in moto un cambiamento. Tra questi, l’ambientalista Rossella Sobrero. La presidentessa di Koinetica ritiene infatti che siano più produttivi gli esempi positivi di chi ha tratto un guadagno dalle proprie scelte ecologiche; di chi, dunque, ha saputo non soltanto affrontare le difficoltà, bensì anche trasformarle in opportunità. Cosa c’è di più visionario?
Vittoria Hary, Margherita Mautino
Liceo classico Vittorio Alfieri, Torino
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