Ieri nel Chiostro piccolo Flaviano Bianchini (fondatore e direttore di Source Internazional) ha presentato il suo penultimo libro Migrantes – Verso il sogno americano.
Flaviano ha raccontato per la prima volta l’esperienza che tutti i giorni vede protagonisti migliaia di uomini e donne dell’America Latina. Ha però deciso di farlo in un modo speciale: viverlo in prima persona.
Si è liberato del passaporto (suo unico scudo) e ha creato una falsa identità da migrante peruviano dell’Amazzonia. Ha preso i soldi necessari, si è allenato ed è partito per il viaggio della “morte”: attraversare il Messico, partendo dall’America Latina, per arrivare negli Stati Uniti.
I migranti, per raggiungere il treno detto “la Bestia” che li trasporterà per gran parte del viaggio, hanno due possibilità: andare a piedi o pagare un camionista che, in uno stretto doppiofondo, li nasconda, a gruppi di trenta, per più di un giorno di viaggio al caldo e senza cibo.
Scesi dal camion si trovano davanti alle rotaie ad aspettare l’arrivo della “bestia” per saltarci sopra per poi legarsi nel migliore dei modi sul tetto per non rischiare di cadere. Durante il viaggio si rischia di cadere, di essere sequestrati dalla polizia o di essere assaltati dai Narcos.
Flaviano a metà del viaggio si rende conto di essere diretto a Tamaulipas, uno dei luoghi più pericolosi del Messico. Insieme ad altri compagni di viaggio allora decide di scendere dal treno in corsa e di andare a piedi verso una linea più sicura.
Quando scende la notte decidono di fermarsi, ma dopo poco inizia a piovere e, controvoglia, sono costretti a continuare il loro percorso al buio. Dopo alcune ore e molti chilometri percorsi, vedono una casa illuminata e, senza pensarci troppo, decidono di andare a chiedere asilo.
E’ la casa di una coppia di anziani contadini. L’uomo esce e senza chiedere niente dice alla moglie: “accendi il fuoco”. Così vengono ospitati e rifocillati (col rischio di vent’anni di carcere per aver collaborato).
Dopo due giorni il contadino li accompagna fino alle rotaie del treno che avrebbero dovuto prendere. Una volta sul treno vengono sequestrati dalla polizia e tenuti in una cella di quattro metri per quattro, in quaranta persone per quarantott’ore.
I migranti hanno un sogno: arrivare oltre alla frontiera che divide il Messico dall’America. Per oltrepassarla possono scegliere se passare attraverso il deserto, passare attraverso al Rio Bravo o affidarsi ai trafficanti.
Flaviano, con ventiquattro persone compresa la guida, decide di attraversare a piedi il deserto. Di notte si cammina e di giorno ci si nasconde per riposarsi. Dopo tre notti di viaggio i migranti, rimasti in diciannove, arrivano a oltrepassare la frontiera: il sogno americano sembra realizzato.
Bianchini può riprendere la sua identità e scrivere questo capolavoro giornalistico, mentre i suoi compagni di viaggio sono costretti a cercare un’identità e sperare di non essere espulsi dal loro sogno: gli Stati Uniti d’America.
Andrea Righi e Gabriele Druetta
Liceo Ariosto – Ferrara, Liceo Alfieri – Torino
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.