Luca Fraioli ha presentato oggi, sabato 21 settembre, lo scrittore e fisico austriaco Fritjof Capra, che ha trattato, nell’auditorium dell’istituto Vendramini, il tema della relazione tra la botanica leonardesca e la scienza moderna giungendo poi a parlare dei punti comuni tra mondo vegetale e genere umano.
Lo scrittore afferma di aver conciliato nel suo ultimo libro “Leonardo e la botanica. Un discorso sulla scienza delle qualità” le sue due passioni: quella per Leonardo e quella per la botanica, di cui l’artista cinquecentesco è stato pioniere. Dai numerosi disegni che ci ha lasciato, infatti, è emersa la figura di un uomo con un profondo rispetto per tutte le forme di vita.
Leonardo è inoltre definito un pensatore sistematico, che per comprendere il fenomeno oggetto del suo studio, lo osserva, riuscendo a creare collegamenti tra la loro cosiddetta “essenza intrinseca”, cioè quella base elementare che rende simile tutto ciò che appartiene alla natura e che oggi chiameremmo biologia molecolare. Un esempio ne è il paragone tra le vene del corpo e il fiume, tra l’espressione di un uomo arrabbiato e quella di un cavallo.
L’approccio di Da Vinci è per questa ragione prettamente visivo, e per capirlo ci basta osservare da un altro punto di vista le forme offerteci dalla natura che ci circonda.
A conferma di ciò, Leonardo nota come il vento e l’acqua modifichino le rocce e da questo ricava una sua riflessione, ovvero che il mondo evolve e fluisce in una costante dinamicità.
Questo aspetto del continuo movimento emerge in maniera evidente nei suoi disegni, alcuni dei quali al momento in esposizione a Firenze in una mostra sulla botanica di Leonardo.
In particolare, il disegno è parte fondamentale dei suoi studi, poichè gli permette di mettere a confronto l’ingegnosa natura, nettamente superiore, e le creazioni umane.
Da qui il suo interesse per la botanica, che ha la caratteristica di approfondire gli schemi che sono le basi di quella che Da Vinci ritiene la migliore struttura fondamentale per gli esseri viventi, quella delle piante.
Durante i suoi studi, Leonardo sviluppa una teoria a riguardo, che diramandosi in due grandi insiemi getta le basi a quelle che ora sono due scienze ben distinte: la morfologia, ovvero l’analisi degli schemi della natura e delle forme organiche, e la fisiologia, corrispondente al metabolismo e alla crescita dei vegetali.
Infine, una riflessione sulla decentralizzazione del potere, cioè la linfa vitale, nelle piante. È notevole come non esista un’area in cui si concentri il potere, che viene invece distribuito allo scopo di non avere nessun “punto debole”.
Capra ha concluso la conferenza con un augurio per i giovani: quello di riuscire a vedere l’ecosistema come modello e guida della nostra vita, e di imparare a rispettarlo e preservarlo come ha fatto Leonardo, nonostante fosse lontano dalle tragiche previsioni fatte ai giovani per un domani.
Marika Di Pietro e Emma Santin,
liceo Grigoletti
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