Alle ore 12 nello spazio autori B del Salone Internazionale del Libro, si è svolto l’incontro con Franco Loi a cui abbiamo partecipato con grande interesse perché il mondo della poesia ci affascina. Loi, uno dei più grandi poeti italiani del Novecento ha parlato dei temi della poesia, concentrandosi sul suo valore. Poesia che deve coinvolgere il lettore, suscitando le sue esperienze, che sono uniche per ognuno di noi. Riflette sulle idee fondamentali della poesia, ritenendo che la natura della luce della poesia sia speciale in quanto illumina e non rischiara. Inoltre sostiene che il lavoro dell’artigiano è molto simile a quello del poeta perché lavora con le mani la materia, imparando qualcosa di se stesso; per cui nel lavoro del poeta ( dal verbo greco “ποιεω”= fare, appunto) la mente deve tacere e bisogna ascoltarsi in quanto il corpo, le emozioni parlano e si riesce a capire più di se stessi e del rapporto con gli altri. La poesia ci fa percepire quello che non sappiamo del nostro vissuto: ognuno, leggendo la poesia, richiama i versi alla propria esperienza. Lo stesso autore ha scritto la prima poesia in milanese, nonostante le origini sarde e emiliane , perché ha visto gli impiccati e i feriti in guerra e loro parlavano il milanese, dialetto diffuso anche in altre regioni al tempo (come il Veneto) e sosteneva di non poter parlare di loro senza sapere la loro lingua. La poesia è dunque una strada per conoscerci perché in noi c’è un punto dove la mente non può penetrare e in cui si manifesta l’inconscio e la nostra profondità.
Barberis Andrea, Gambino Giorgia, Garrone Veronica
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