Quanto e come è realmente cambiata la situazione delle donne? Ce lo raccontano 5 donne a Piazza di Spagna, svelandoci che, per quanto l’emancipazione femminile in Spagna sia avvenuta a partire dagli anni ’80, le sorelle iberiche ci abbiano già superato abbondantemente in tutti i campi in cui la parità dei sessi è venuta a mancare negli anni precedenti.
Dopo la caduta del regime franchista le donne avevano bisogno del consenso di un uomo non per respirare – ma quasi – mentre in Italia le fanciulle erano convinte di aver raggiunto molti obiettivi per altre inarrivabili.
Ad oggi il governo spagnolo si può definire paritario, cioè rappresentato da entrambi i sessi in egual numero, cosa che non si può assolutamente dire del governo italiano, tecnico o meno.
Le ospiti spagnole hanno raccontato del moto di ribellione delle donne all’interno di una società del tutto inattenta ai loro bisogni. Tutto ciò ha continuato a crescere creando una coscienza sociale e ottenendo risultati impensabili solo trent’anni fa.
In Italia, invece, abbiamo creduto di aver raggiunto la cima a metà della salita, quando purtroppo “ogni conquista non è mai scritta nella pietra, e andare avanti NON E’ AUTOMATICO”. Oggi ci troviamo accerchiati da una “cultura maschilista di ritorno, peraltro anche volgare” , dove la massima aspirazione sembra essere apparire.
Sempre la Bonino, a questo proposito, ci delizia con una perla: “Se voi guardate una trasmissione televisiva, per le donne è sempre estate e sono sempre improbabilmente vestite. Per gli uomini è sempre inverno”.
In questo momento di crisi, le donne si ritrovano alla base di una società senza più mezzi, che le sacrifica sempre e comunque. E forse, una ribellione alla spagnola non sarebbe poi così male.
Andrea Barberis, Ilaria Pirchio e Francesca Valente
ID liceo Alfieri
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