Ecco a voi il nocciolo dell’incontro con Gherardo Colombo, che affronta anche nel suo ultimo libro “Perdono responsabile”.

Qual è la conclusione tratta in 33 anni di magistratura penale, tra l’inchiesta Mani Pulite e la convinzione che il carcere fosse un luogo compatibile con la costituzione? Per dare una risposta a questo quesito dobbiamo entrare in una cella che misura meno di 12 metri quadrati nella quale vivere 22 ore con perfetti sconosciuti (si pensi solo ai litigi che si creano in una normale famiglia per il dominio sulla televisione!).Vi sembra una condizione in cui potreste vivere sereni?

Gherardo Colombo si è chiesto se infliggendo il male si può arrivare al bene. Tuttavia, se si agisce in questo modo ed il male produce il bene, allora non può essere considerato tale. Perciò il segreto per tornare ad una vita normale dopo aver scontato la pena è restituire dignità sociale ai carcerati, valorizzando la loro persona nell’ambito familiare e lavorativo. Basti solo pensare che i carcerati seguiti dai servizi sociali sono per il 20% recidivi, mentre quelli non rieducati per il 68%.

Il suo incontro termina con un efficace paragone: le prigioni sono come un martello di gommapiuma che tenta invano di conficcare nel muro un chiodo. In fondo, cosa può esser considerato bene? Cosa male? Non sta a noi dare la risposta, ma alla coscienza di ognuno di voi.

                                                                                               Benedetta Saraco e Miriam Roberto

1D Liceo Alfieri