Il dialogo a tre tra Massimo Carlotto, Giovanni Tizian e Carlo Lucarelli si è basato su un accurato confronto tra l’ultimo libro di Carlotto Respiro corto e la dura realtà del nostro mondo. Il fulcro del racconto è infatti la collaborazione di quattro criminali provenienti da quattro diverse parti del mondo che si ritrovano a Marsiglia. Viene così capovolta la visione di questa città, dolce sfondo di molti film e romanzi, diventa centro di crimine e violenza.
Il confronto col nostro mondo è lineare: viviamo in una criminalità che ci circonda e ci ingloba e soprattutto che collega non solo città, ma nazioni. Questo si intende con “crimini globali”, la ‘Ndrangheta italiana che agisce in Germania, in Francia, in Europa. Ma ciò che più spaventa è che i mafiosi di oggi non sono più riconoscibili: “non girano più con la pistola sotto la giacca ma con il tablet in mano”. Siamo arrivati di fronte a “Mafie che non sono più espressione di una società agropastorale ma delle professioni”, in cui non sono gli uomini di campagna a dominare ma giovani laureati che mettono a disposizione della criminalità il loro sapere.
Proprio il riflettersi nella società contemporanea, e allo stesso tempo rifletterla, è ciò che contraddistingue questo romanzo, partito dal reale per agire sul reale.
Sofia Tarricone
Liceo Ariosto Ferrara
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