“Gli storici non ce la raccontano giusta”: così Teresa Buongiorno inizia la presentazione del suo ultimo libro Giovanna d’Arco, la ragazza dal vestito rosso. Può sembrare una storia inventata, ma se non fosse così? La tesi della scrittrice è che sono gli storici a ignorare importanti documentazioni e leggende, che potrebbero avere un fondo di verità. In un mondo medioevale, molto più moderno di quanto noi crediamo, dove l’emotività ha una grande importanza, tra gli intrighi di una guerra senza fine, la seconda vita di un’eroina “scomoda” passa inosservata. Secondo la scrittrice, che ha condotto un incontro affascinante, in modo spigliato e deciso, Giovanna, al di là di ogni stereotipo, è una ragazza positiva, solare e coraggiosa, indipendente e pronta a combattere per i propri ideali. Nata a corte e con presunte origini regali, riuscirà a sopportare il peso della missione che le viene affidata: tutte le speranze, le credenze popolari, le leggende si incarnano in lei. Tanto che gli inglesi, che si credevano invincibili, rendendosi conto del valore che queste leggende assumono nel fondare l’identità nazionale, decideranno di imitarli, inventando il ciclo della “Tavola Rotonda”.
L’autrice ha sottolineato che tutti i film presentano la vita di questa eroina in una chiave troppo maschile e tradizionale, mentre Giovanna era una Donna estremamente innovativa per i suoi tempi, pensava con la sua testa ed era libera dai vincoli dei pregiudizi medioevali. Facile, quindi, per l’autrice identificarsi in questo personaggio leggendario, nella sua indipendenza, nella sua libertà di pensiero e modernità.
Teresa ha scritto diversi libri, ma ha sottolineato che “come una madre non ama un figlio più degli altri, anche una autrice non preferisce un proprio libro ad un altro”. Nella sua vita, lei che è una storica energica e fantasiosa, una instancabile scrittrice per ragazzi, ha partecipato a molte iniziative come la trasmissione televisiva L’Albero Azzurro. Per quanto riguarda il rapporto bambini e televisione, ritiene che quello attuale sia un mondo vivo, pieno di stimoli e di occasioni di crescita.
A noi è parso che sia una grande studiosa, ma che preferisca scrivere e pensare come se la vita fosse un grande sceneggiato, dove la realtà e la storia si intrecciano con la fantasia. Ci ha confidato che nonostante si pensi che tutto sia già scritto nel nostro DNA, noi siamo liberi, dobbiamo vivere appieno il presente: le occasioni “ci passano sotto il naso” e non dobbiamo lasciarcele sfuggire!
Sara e Marta, 2^ E e 3^ G, SMS Caduti di Cefalonia
Redazione Fuorilegge
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