Quante volte ci è capitato di non trovare il telecomando, le chiavi di casa o il cellulare? Quante volte abbiamo sognato personaggi come Grace Kelly o Mick Jagger a bocca aperta? Di questi ed altri piccoli particolari della vita di tutti i giorni Serena Dandini ha parlato nella conferenza tenutasi alle 15:00 nella Sala Rossa, con Germana Pasquero ed Edoardo Nesi, per la presentazione del suo secondo libro Grazie per quella volta, Confessioni di una donna difettosa. Dopo il successo della sua opera prima Dai diamanti non nasce niente, Serena ci incanta nuovamente con leggiadre perle della sua vita quotidiana che ci aiutano a comprendere sempre meglio uno dei personaggi più eclettici e interessanti della cultura contemporanea. Perché è proprio il suo affascinante carattere ad emergere tra le pagine di questo libro, carattere di una persona sensibile, emotiva, empatica ma soprattutto umana. Le riflessioni di Serena spaziano da sentimenti comuni a tutti, ad esempio quella che lei chiama tristesa, (avete presente le celebri “paturnie” di Holly Golightly in Colazione da Tiffany?) ai sentimenti più personali come il suo rapporto con la morte. Ma è la tristesa che colpisce il lettore. Magone scaturito da strazianti dolori della quotidianità come il batuffolo di polvere nella pubblicità di un celebre panno per la casa, che obbligato all’esilio dal superficiale egoismo della sua padrona, si gira per l’ultima volta a guardare quella che un tempo era la sua abitazione; e avete presente quel giorno di fine estate in cui la gente, ancora al mare a prendere il sole e a fare il bagno, non si accorge del tempo rotto dall’arrivo imminente di un’altra stagione? Ecco, pura tristesa. Per non parlare di quando i celebri cantanti non eseguono ai loro concerti i pezzi che li hanno consacrati alla storia (pezzi invece da loro odiati in quanto ogni volta che li sentono si rendono conto che mai riusciranno a raggiungere nuovamente tale successo). Il tutto è condito con piacevole ironia, come una serena chiacchierata rinfrescata da un ghiacciato bicchiere di tè freddo.

Federico Rocco
1D Liceo Classico “Vittorio Alfieri”