‘Se non ti fai twitter, twitter fa te’. Così si è espresso un noto autore indiano amico di Beppe Severgnini, il quale su sei anni di esistenza di twitter, lo frequenta da tre. Soggetto della conferenza, presenza imponente ma al contempo umile, si presenta come del tutto rivoluzionario, innovativo e molto aperto ad eventuali critiche. Severgnini posta circa 249 tweet al giorno, seguiti da più di 26.640 follower.
Il pubblico è scoppiato in una sonora risata quando lo scrittore ha presentato i principali “tipi” di twitter, dieci categorie che, guarda caso, iniziano tutte con la lettera “T”. Ci sono i Timidi-Tiepidi, che si slanciano in frasi inconcludenti, e i Temerari, che osano e poi si pentono. E come non citare i cosiddetti Trota, che si spaventano alla prima intimidazione dei Troll o Tampinatori. Poi ci sono i Tuttologi, che twittano e commentano tutto, e i Televisivi, che si esprimono principalmente attraverso questo importante e pericoloso mezzo. Altri tipi sono il comune Tacchinatore, chiamato anche marpione e i Tornitori, copioni e poco originali riciclano le notizie altrui. Infine ci sono i taciti Trasformatori, che hanno quel non so che di pungente con cui riescono a catturare l’attenzione, come il senatore romano Publio Cornelio Tacito che, con l’uso di frasi concise riusciva a farsi comprendere al volo. Severgnini si lancia in battutine simpatiche, e cercando la partecipazione del pubblico invita tutti a taggarlo per suggerirgli altri tipi di follower.
Più che una semplice conferenza la definirei una chiacchierata con lo “zio Beppe”. Con la sua ironia e il suo accento italo-americano ha intrattenuto tutti i presenti durante un’ora e mezza. Non dimenticate di twittarlo e ricordate: un po’ d’ironia, di brevità e la giusta via di mezzo tra buon senso e leggerezza vi renderanno dei perfetti followers!
Elisa Pagliaro
Liceo Classico Alfieri
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