“I libri sono pezzi di realtà uniti per comporre un mosaico di fantasia” con questa definizione Claudio Magris, scrittore di punta nella scena italiana, descrive i processi per la creazione di un libro nella conferenza “Come nascono i libri”, raccontando la nascita di tutti i suoi lavori, dal famosissimo Danubio al suo nuovo volume Meridiano. tutte le sue opere, dice l’autore, nascono copiando la realtà (sin da piccolo Magris si divertiva a copiare intere definizioni del dizionario o l’elenco delle razze canine) e ampliarne il senso per mezzo di una trama romanzata.

Il problema principale è quando e come lo scrittore comprende il vero significato che vuole donare alla sua opera. Ogni autore ha le sue tempistiche ma il Magris, almeno a mio parere personale, ha una dinamica alquanto buffa per la creazione di un libro e, per rispondere a queste due domande estremamente cruciali, descrive la sua scaletta creativa standard: la prima mossa è quella di partire da un idea scrivendo piccole frasi o brevi racconti a riguardo, a prima vista sconnessi, finché non si arriva alla scrittura “selvaggia”, come descrive l’autore, nata da un singolo evento in grado di sprigionare il pathos nascosto dell’artista e dove non vi sono ne freni ne preoccupazioni su sintassi o correttezza ortografica di alcun genere. Infine si arriva all’ultima fase, quella di correzione e rifinitura del testo, dove l’opera ottiene la sua forma definitiva pronta per essere presentata all’editore.

Il senso dell’opera per Magris si rivela nel momento della scrittura selvaggia, quando il libro ormai è verso la metà ed i personaggi hanno preso una loro personalità e le storie sono arrivate ad un punto di non ritorno, sorprendendo anche l’autore lasciandolo ammaliato.

In conclusione vi lascio con una frase di Blaise Pascal, citata dal Magris, che esprime  la reale importanza dei libri per uno scrittore che non bisogna mai dimenticare:

“Altri si vantano dei libri che fu dato loro di scrivere; io mi vanto di quelli che mi fu dato di leggere”

Francesco Pirrotta
Redazione permanente