Ultramobilismo, questa è la nuova parola per indicare la frenesia nevrotica che ci spinge ad ogni costo alla rapidità. Non si ha più il tempo per pensare e contemplare il nostro mondo e le nostre azioni.
Abbiamo analizzato questo nuovo concetto con Luca Mercalli: “si vive come in un grande frullatore”, ha detto, sottolineando la nostra ricerca continua della novità, quando invece le cose che ci rendono felici sono vicine a noi. Dobbiamo smetterla di aspettare che tutto ci rotoli ai piedi, il mondo non è un teatro, dobbiamo viverlo da protagonisti, non da spettatori. Ci stiamo fabbricando il futuro che non vogliamo, consumando tutto voracemente, anche il nostro pianeta.

“L’ambiente è il nostro supporto per la vita, senza di esso siamo perduti”, così il noto meteorologo ha lanciato un allarme; dobbiamo aver cura della natura per salvare noi stessi

Per finire Mercalli ha parlato della crescita, dicendo che non può essere qualcosa di eterno, non è possibile infatti crescere all’infinito, ma si deve arrivare a quella situazione di benessere e di stabilità desiderato.

Francesca Ferraris, Giorgia Gremo
Liceo classico Vittorio Alfieri

Foto di Ornella Orlandini

Ecco il commento di Daniele, sul palco con Bajani:

“L’esperienza di oggi sul palco è stata molto banale però molto diversa da come l’avevo immaginata: pensavo fosse più difficile, anche se è stata lo stesso stressante. Era sia bello che imbarazzante che nel medesimo tempo tutti gli occhi che convergessero su solo tre persone. C’era la paura di sbagliare, di dire qualcosa che non potesse piacere a Mercalli o al pubblico, ma alla fine è andato tutto bene e Mercalli era molto simpatico, ma soprattutto competente. Ovviamente devo ringraziare Andrea perché è stato bravissimo a fare domande e ad aiutarmi.”