Internet si sta allargando sempre di più e il suo uso anche, ovviamente, tanto che vi é una
sezione della
commissione europea che si occupa solo di questo tema. Questa crescita ha portato anche ad un maggiore uso della tecnologia da parte della criminalità,
in particolar modo di quella organizzata. Per esempio, il criminale moderno può preferire distruggere il sito internet controllato da criminali piuttosto che far saltare in aria una vetrina di un negozio o di un automobile. Performig, farming, fishing, vishing (voice-fishing) sono i nuovi termini per indicare i nuovi reati in cui un malavitoso virtuale puó incappare. L’hacker, parola che viene molte volte concepita solo in senso negativo, sarebbe solo colui che ha permesso di avere i mezzi tecnologici che noi oggi usiamo quotidianamente. I numeri sono molto grandi: in base alle 13.000 interviste compiute dalla Norton, azienda che si occupa principalemnte di antivirus, si parla di 274 milioni di dollari persi da coloro che hanno subito una contraffazione via internet e di cifre molto simili rubate via internet. In realtà non si può calcolare a quanto possa ammontare il danno: tra costi legali e denaro materialmente sottratto si arriva a cifre altissime. Gli invitati alla conferenza che il Festivla Intrnazionale ha dedicato al tema dell’ hacking, fanno una serie di esempi per far capire quanto sia pericolosa la criminalità digitale: criminalità che usa Skype non semplicemente per dialogare ma per non farsi intercettare dalle “cimici” della polizia o narcotrafficanti che usano una promozione su internet per ripulire denaro… Un altro problema da non sottovalutare è quello delle leggi. Le leggi odierne contro i crimini informatici sono troppo antiquate: infatti dal 1996 (anno di emanazione delle ultime leggi) ad oggi la tecnologia ha compiuto uno sviluppo pari a 10.000 volte, rispetto a quello di 17 anni fa . In definitiva un furto è sia un furto di qualcosa di materiale sia un furto di “energia” (come dice la legge), ovvero un furto telematico. In conclusione anche le persone che si ritengono pratiche e complete nelle loro abilità informatiche, non possono considerarsi del tutto immuni da questa nuova frontiera della criminalità, sempre più in fase di sviluppo.
Alberto Lanzetti, Caterina Massarenti, Enrico Fea, Ludovica Barbieri
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