Il problema di definire quello che è la vita, è senza dubbio un dilemma non esclusivo dei fisici e biologi ma anche di quei singoli che, colti da giornate che conciliano il filosofeggiare, tentano di rispondere alla stessa domanda.
Edoardo Boncinelli, famoso scienziato italiano, ha cercato di determinare il concetto di “vita” ma soprattutto di “essere vivente”.
Per prima cosa, bisogna considerare la coscienza come caratteristica prima della vita.
La coscienza, secondo il fisico, si divide in immediata, articolata e in coscienza di essere coscienti, chiaramente appartenente all’uomo.
L’individuo oltre a sapere di esserci quindi di esistere, è l’unico a possedere l’utilizzo della parola, con la quale esprime incertezze, idee, pensieri rivoluzionari…
Per queste caratteristiche e soprattutto per la propria formazione cellulare, l’uomo è considerato un essere animato, sebbene il termine “animato” si riferisca erroneamente al termine “anima”. Allo stesso tempo, l’essere uomo comporta la creazione, tramite la vita, di un ordine, il quale si tramuta in caos nel momento in cui viene a contatto con il mondo esterno.
Il paradosso, che ha come soggetto principale l’uomo e le sue azioni, si deve a due fondamenti scientifici. Infatti, il secondo principio della termodinamica afferma che l’universo si protende verso una perdita dell’unicum mentre un ulteriore principio fisico afferma che la vita sia creazione di un ordine. L’uomo dunque non può che rimanere irrimediabilmente schiacciato e soffocato da questi principi che portano al lento prevalere della distruzione, dell’annientamento di se stesso e di ciò che lo circonda. E’ pertanto fondamentale, secondo Boncinelli, studiare la vita per evitare di rovinare l’ambiente, ma soprattutto l’essere umano che è strumento della vita.
Ma che cos’è l’essere umano?
Lo scienziato spiega di aver cercato di definirlo nel suo ultimo libro, Vita, in cui delinea l’essere umano come “una quantità di materia organizzata, limitata nel tempo e nello spazio, capace di metabolismo, riproduzione ed evoluzione”. Vi sono numerosi elementi su cui soffermarsi a riflettere: prima di tutto, il termine “organizzata” implica un’organizzazione interna (anatomica e strutturale) ma anche un’organizzazione esterna dell’individuo; inoltre l’uomo si ritrova a vivere una quantità definita di tempo che ha come meta finale la morte, la quale è procurata da un rallentamento metabolico. Il metabolismo è quindi fondamentale per il corretto funzionamento del corpo poiché, attraverso l’immagazzinamento di energia dall’esterno, un corpo riesce a muoversi e a soddisfare le esigenze del proprio organismo. “C’è anche da ricordare”, afferma Boncinelli, “che il nostro corpo non si ferma mai, anche nei momenti in cui appare spento”, questo perché in ogni cellula devono esservi un continuo rilascio di sodio e introduzione di potassio per permettere all’essere umano di continuare a vivere.
Potassio e altri elementi vengono assimilati attraverso un “rito necessario”, ossia quello di nutrirsi. Il cibo riveste un ruolo importantissimo poiché porta all’interno dell’organismo un flusso continuo di materia ed energia, le quali unite ad un “pacchetto di informazioni interne” (DNA e cromosomi), rende possibile la vita. Vita che nel corso dei millenni si è evoluta a seguito di errori nella duplicazione cellulare, i quali hanno portato alla formazione di nuove caratteristiche selezionate successivamente dall’ambiente. Alla base dell’evoluzione vi è anche la riproduzione, poiché è solo attraverso nuovi individui che le caratteristiche genetiche si tramandano di generazione in generazione.
Dalle considerazioni di Boncinelli si evince che la vita è un enorme calderone, in cui gli esseri umani si trovano a vivere .
“Il fenomeno della vita sembra quindi un grande fuoco”, conclude lo scienziato, “ pieno di fuocherelli chiamati uomini”.
Sara Porta Liceo Classico Ludovico Ariosto
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