Gianluca Nicoletti presenta ”Una notte ho sognato che parlavi” a cura di Mondadori. Il libro,scritto in modo ironico,guarda alla situazione famigliare di Nicoletti quasi astrendosi dalla realtà. E’ questa la chiave vincente del suo successo e dello straordinario coinvolgimento che suscita nel lettore.
L’ autore racconta in prima persona la ”diversa” quotidianità vissuta durante gli ultimi sei mesi accanto al figlio Tommaso,un ragazzo di quindici anni autistico. Nicoletti sa bene che in un futuro prossimo Tommaso ed insieme a lui tutti i giovani nella sua condizione potrebbero essere emarginati da una società che non è ancora pronta ad accoglierli ed accettarli. L’idea comune che problemi come questo riguardino solo gli altri è sbagliata,ma non può essere capita fino in fondo se non la si prova personalmente. E’ dunque indispensabile intervenire subito per creare un mondo che si adatti alle esigenze degli autistici, persone a volte turbate da alcuni aspetti della vita, altre volte rasserenate, che non temono e non provano quel senso di vertigine comune dei loro coetanei.
Nicoletti fa emergere in primo piano il problema delle madri che ancora non ricavano un insegnamento da questa esperienza,ma che provano vergogna , accusandosi di non aver dato a loro figlio abbastanza attenzioni. Bisogna immedesimarsi nel loro tempo e spazio affichè il mondo si adatti alle esigenze di questi ragazzi,con la consapevolezza che da un momento all’ altro potrebbero nuocere a loro stessi.
Daniele Alessi e Virginia Argondizza
Liceo Classico Vittorio Alfieri
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