In un libro non bisogna scrivere tutto, ma l’autore riporta solo ciò che l’ha colpito; di questa conferenza quello che ci ha colpito è proprio lei, l’autrice, Simonetta Agnello Hornby, un’avvocato minorile e giudice in Inghilterra. Possiamo dire che il suo ultimo libro, Il veleno dell’oleando, non è affatto il protagonista di quest’incontro, ma le sue “due terre” e la famiglia, sempre presenti nei suoi romanzi.
Ecco qual era il clima nella Sala azzurra del Salone del Libro 2013:
durante la lettura di alcuni passi tratti da questo romanzo, Simonetta con lo sguardo scruta il suo pubblico in cerca di emozioni, di sguardi stupiti o compiaciuti, di animi meravigliati dalle sue parole.
Il personaggio principale è un bisessuale, perché? Perché nella sua “seconda” terra, l’Inghilterra, questo individuo viene catalogato come malato. Invece, in Sicilia e soprattutto dentro le mura domestiche, diversamente da quanto si possa credere, un omosessuale o bisessuale viene protetto, forse preso in giro dai fratellini più piccoli, ma mai deriso. Questo può anche essere il valore che si può dare alla così presente “eredità”, che rappresenta un tesoro, un segreto di famiglia, che non potrà mai essere scoperto. In questo caso sono dei gioielli, molto cari alla stessa scrittrice. Possiamo dire che uno di questi tesori è la madre, presente nella figura della madre del protagonista.

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Marina Maina e Ilaria Maschio

Redazione Alfieri