Il BookBlog inaugura la partecipazione a Pordenonelegge seguendo il primo evento al Palaprovincia Largo San Giorgio, in compagnia di Enrico Brizzi e Tiziano Scarpa con la mediazione di Gianmario Villalta, direttore artistico della manifestazione. Il tema dell’incontro, dal titolo “Camminare, scrivere”, è il viaggio, rigorosamente a piedi. I due ospiti, entrambi romanzieri e con anni di camminate alle spalle, raccontano benefici e svantaggi di questi percorsi tanto fisici quanto psicologici. Diversa è però la visione delle “scarpinate”: Brizzi, dopo un’infanzia da camminatore, ha riscoperto le gite a piedi a vent’anni, quando sembra impossibile rinunciare ai privilegi della patente; Scarpa, camminatore di città e come ogni veneziano abituato alla lentezza, sottolinea come il viaggio sia in realtà un lasciarsi sempre qualcosa alle spalle e non solo una meta da raggiungere. Alla domanda “A cosa serve la fatica del viaggio?”, lo scrittore bolognese ne evidenzia il valore come misura delle proprie possibilità, mentre per l’altro ospite non è tanto lo sforzo fisico ad essere un problema, quanto la mancanza delle piccole comodità.
Brizzi continua con un paragone tra il viaggio ed il romanzo, ed in entrambi i casi “l’uomo che arriva alla fine di un viaggio non è mai quello che è partito” e loro ne sono testimoni.
Il primo ci racconta di un viaggio tra Bologna e Rimini nato per scommessa con un gruppo di amici, quando i cento chilometri normalmente percorsi in un’ora di volata in autostrada si trasformano in un’avventura a piedi di cinque giorni e cinque notti per vedere le cose “un metro alla volta” e capire la propria natura. Il secondo, invece, parla della sua recente esperienza tra Mantova e Strasburgo, quando, in compagnia di un gruppo di volenterosi camminatori, si è recato al Parlamento Europeo per consegnare una lettera scritta in viaggio.
I due autori convengono che il più delle volte i propositi e le preoccupazioni iniziali vengano dimenticati lungo il percorso, diventando secondari rispetto agli eventi che accadono. E così come i libri chiedono agli scrittori di essere scritti, i viaggi diventano padroni di chi li affronta.
Ilaria Pirchio, Francesca Valente
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