Il ponte costruito tra i ragazzi torinesi e i ragazzi berlinesi del progetto Europa a 16 anni è stato attraversato in vari modi. Durante questi mesi di preparazione sono state scambiate impressioni, pensieri, parole, articoli di giornali e status su Facebook. Negli ultimi giorni, poi, da Berlino sono partite dodici cartoline, che stanno arrivando nelle case dei ragazzi di Torino. Altre dodici stanno facendo il viaggio inverso. Ai ragazzi non è stata data nessuna imposizione, se non quella di citare una delle dieci parole del progetto di quest’anno. Poi hanno scelto tutto loro: a chi mandarla, che fotografia o disegno scegliere. Durante i giorni del Salone del Libro saranno poi visibili al Bookstock Village.

Il progetto fotografico

Queste cartoline anticipano il progetto fotografico “Ti mando una cartolina” di Ornella Orlandini, che anche quest’anno realizzerà i ritratti degli ospiti di Andrea Bajani. Dopo gli “Sms in bottiglia“, dopo l’ashtag rosso di legno e le foto in bianco e nero dell’anno scorso, l’edizione 2014 avrà un leggero sapore retrò. Si legge nella descrizione del progetto:”Si costruirà ad hoc una cornice in cartone, che simbolicamente ricorderà una cartolina e un francobollo rappresentante l’Europa. Ragazzi e ospiti verranno ritratti incorniciati dalla cartolina di cartone, completa di francobollo in grande formato. Si chiederà agli ospiti di lasciare un messaggio relativo alla parola su cui hanno lavorato”.

Perchè la cartoline

Mandare cartoline è una cosa sempre più rara. Anche dall’estero, ormai, si preferisce mandare foto fatte col cellulare. Ma il rapporto che si instaura con le immagini è diverso. “Il desiderio incontenibile di cogliere l’attimo e di condividerlo, – si legge ancora nella descrizione del progetto- genera un sovraccarico di byte che è controproducente per la memoria.” La cartolina, invece, è fisica, viaggia, può perdersi, e soprattutto: rimane.