La leggerezza non è un concetto definibile precisamente perché la sua stessa definizione sarebbe sinonimo di pesantezza. Allo stesso modo funziona l’ironia che non si può spiegare ma solo suggerire con il comportamento. È questo il concetto con cui Gabriele Ferraris introduce il dibattito su bene e leggerezza.

Questa è poi la linea generale seguita dall’intero incontro, che non si sofferma sulle definizioni, ma vuole essere un vero e proprio esempio di cosa sia questa leggerezza, cercando anche di divertire ed intrattenere il pubblico.

I tre protagonisti che Ferraris ha accompagnato nell’incontro sono stati Federico Peiretti, matematico, Alessandro Perissinotto, scrittore di talento e di successo, e la prof.ssa di storia dell’arte Elisabetta Tolesano, che ha organizzato il concorso fotografico indetto dal liceo Cavour di Torino con a tema, appunto, la leggerezza.

La fotografia è, infatti, uno dei pochi strumenti capace di rendere e rappresentare un concetto in modo semplice ed immediato.

Tutti e quattro si trovano subito d’accordo nel precisare che per leggerezza non si intende superficialità, ma gioia e desiderio di godersi quel meraviglioso viaggio che è la vita. Viaggiare è quindi lo scopo dell’uomo soprattutto perché  mezzo di conoscenza, utile ad aprire nuovi ed emozionanti orizzonti, quando si è invece circondati da una pesantezza che sembra manifestarsi ovunque, politicamente, economicamente e socialmente.

Si parla poi di leggerezza come una vera e propria forma di purificazione e, per citare il famoso architetto Renzo Piano, di intelligenza. La si può riscontrare, poi, in ogni nostra realtà quotidiana come la Matematica e la Letteratura.

L’universo dei numeri è affascinante, ci racconta Peiretti, proprio perché riesce a descrivere tutto il mondo che ci circonda: lettere e comandi dei computer  sono, infatti, tutte il prodotto di precise sequenze numeriche. Allo stesso tempo può essere però un gioco divertente ed è così che, sempre secondo Peiretti, va inteso. Perché i numeri, come dice: “prima o poi si vendicano e poi ti sotterrano”.

Nella letteratura, ci racconta Perissinotto, la leggerezza è fondamentale, poiché essa stessa risiede soprattutto nel viaggio e nella novità, mentre staticità ed apatia sono sempre accompagnate dalla pesantezza.

E quale modo migliore dei libri per viaggiare? Essi danno l’opportunità di evadere dalla quotidianità e compiere un esperienza personale e magnifica nei panni di personaggi che vivono vite e mondi diversi. Leggerezza significa infatti separarsi dalla superficie, resistendo alla gravità, per librarsi nella fantasia.

 

Chiara Cozzarini, Lorenzo Modena, Liceo Grigoletti Pordenone