Lo scrittore tedesco Eugen Ruge discute con Andrea Bajani e i ragazzi di “L’Europa a sedici anni” la quarta delle dieci parole scelte dal gruppo di studenti italiani e berlinesi per parlare d’Europa: Nonostante. Nel frattempo Ruge ne approfitta per parlare anche del suo libro In tempi di luce declinante: una famiglia, quattro generazioni, un secolo di storie e di storia della Germania, disseminato da veri e proprio crolli (primo tra tutti quello del muro di Berlino). Bajani descrive la storia raccontata da Ruge come una “maestosa discesa del tempo che sembra non conoscere ostacoli”.

Quando dai ragazzi gli viene chiesto se l’ Europa potrà mai essere paragonata ad un’unica grande famiglia, lo scrittore dissente: “una famiglia ti è data, non la puoi scegliere, mentre l’Europa può essere cambiata e unita, come molti si augurano, nonostante le differenze e i conflitti”. Nonostante: parola che rimanda alla capacità di reagire e di superare gli ostacoli e i proprio limiti anche se sembrano invalicabili, anche se qualcun altro è determinato ad impedircelo.

Un’ altra parola che ritorna spesso nel corso del dialogo è unificazione: fin dalla sua nascita, l’unione Europea ha avuto uno scopo di stampo prettamente economico, come  uno scambio più o meno libero di merci e uomini, lontano dall’ unione di popoli che invece dovrebbe essere. E il compito di farla diventare tale è prerogativa, secondo Ruge, solo dei giovani che non possono limitarsi ad “aggiungere” alla vecchia Europa, ma devono cambiare le idee che ne costituiscono le fondamenta. Il fine ultimo di un’unione (e di quasi tutte le azioni umane) è la felicità : Ruge non è in grado di definirla ma ne ha parlato nel suo libro come di un istinto che tutti gli uomini possiedono, costantemente orientati verso una condizione migliore, desiderosi di abbattere i muri e di girarsi verso il sole, non appena riscalda loro la nuca.

Così anche l’unione dei Paesi europei deve essere volta non solo alla crescita economica ma piuttosto alla ricerca di una felicità comune che unisca tutti gli uomini, nonostante i muri e le distanze.

Micol Benini, Liceo Classico L.Ariosto

Intervista video ad Eugen Ruge