Alberto Angela ci svela i segreti della Cappella Sistina. Attraverso un racconto-documentario egli trasporta il suo pubblico in uno spazio sconfinato alla scoperta dell’Arte che vede come protagonista la famosa Cappella la cui decorazione ha richiesto l’impiego dei più grandi artisti italiani, primo fra tutti Michelangelo, i quali hanno lasciato un’eredità preziosa, magnifica, quasi magica, oggi riscoperta e raccontata da Angela.

Un lavoro duro, racconta Alberto Angela, quello di Michelangelo, che ha dovuto mettere il suo genio a servizio di una tecnica diversa dalla scultura, di cui principalmente si occupava: la pittura, qualcosa di completamente nuovo per lui, di diverso ma che tuttavia ha aperto la strada a interessanti innovazioni tecniche, a sperimentazioni e a totali evoluzioni. Analizzando gran parte degli affreschi realizzati nella volta, per esempio, ci accorgiamo che alcuni tra i personaggi appaiono tridimensionali, in una sorta di fusione tra scultura e pittura, mentre possiamo anche apprezzare i  numerosi “giochi sostitutivi”  realizzati dal pittore nel modificare i visi di molte figure bibliche con quelli di uomini e donne a lui contemporanei.

Altro capolavoro dell’artista fiorentino è il Giudizio Universale, che Papa Leone X volle dipinto nella Cappella. Un’opera che lascia senza parole, non solo per la grande dimensione ma anche per la perfezione dei dettagli che sono segno, secondo Alberto Angela, di un’evoluzione nello stile pittorico di Michelangelo. La tensione, la forza e la potenza sono al centro delle sue riflessioni, e si concretizzano nella rappresentazione dei corpi delle oltre 400 figure e nell’uso dei colori brillanti riportati alla luce dopo il restauro degli anni ’80.

Si tende spesso a dimenticare che la Cappella Sistina, però, è fatta anche del lavoro di numerosi altri artisti del Rinascimento italiano, come Botticelli, Perugino, Pinturicchio, Ghirlandaio e Raffaello(per quanto riguarda la realizzazione dei cartoni degli arazzi una volta esposti lungo le pareti): Alberto Angela ci spinge verso una visione più globale di quella Cappella la cui immagine è solitamente associata alle sole due opere di Michelangelo. 

Un’esperienza unica quella a cui ha assistito il numeroso pubblico, un cammino alla scoperta dei dettagli più interessanti riguardanti un luogo che oltre ad essere centrale per la cristianità è anche un tempio in cui l’Arte  tocca le corde più profonde dell’animo umano. 

 

Chiara Astancolli, Francesca Calandri e Linda Pincelli, Liceo Classico “L. Ariosto”, Ferrara