Quanta gente per due cuochi! Sarà la notorietà data dalla tv?
La grande attesa era per l’incontro con Carlo Cracco e Bruno Barbieri, sabato 10 maggio, nell’auditorium del Salone del Libro.
A mediare l’incontro Barbara Sgarzi, che ha cominciato domandando alcune informazioni a Barbieri sul suo libro di recente pubblicazione “Via Emilia, via da casa”. Lo chef ha raccontato come il libro possa essere considerato più una vera e propria biografia piuttosto che solo un libro di ricette; esso contiene infatti ricordi e aneddoti dei suoi viaggi e della sua vita, come, per esempio, di strani pesci che si è trovato a dover cucinare in Amazzonia.
Il cuoco pluristellato ha voluto percorrere una strada diversa, particolare dal solito: la novità consiste nell’illustrazione non fotografica, ma disegnata manualmente delle sue più famose ricette.
L’attenzione, poi, si sposta su Cracco, che interpellato sulla funzione delle ricette, spiega la fatica che nasconde per un cuoco, la scrittura di una di queste. “La ricetta non nasce attraverso lo scritto, ma in seguito a vare prove e tentativi. Varia, non è lineare, scriverla è difficile e dipende da come uno la interpreta”. Ha inoltre voluto rivendicare l’originalità italiana di una delle ricette più conosciute e usate al mondo: il pan di Spagna. Un pasticciere genovese era stato chiamato a Madrid per preparare un dolce di compleanno dell’imperatore di Spagna. Dopo aver cercato di fare una crema con le uova montandola a mano, riesce a ottenere una massa di schiuma enorme, la cuoce e ottiene una sostanza morbida e soffice. Era assolutamente inusuale per l’epoca, sembrava magia, alchimia; una volta servito il dolce all’imperatore, questi felicissimo lo mangia e decide di chiamarlo pan di Spagna Solo in Francia è chiamato genouise, perché creato appunto da un genovese, ma nessuno in realtà gli ha mai attributo nulla, né l’origine, n’è il nome. “Questo la dice lunga per il grande rispetto che abbiamo per le cose belle, fatte bene e sulla creatività. Non riusciamo nemmeno a fare le cose che produciamo per primi: la base è sempre quella, e nessuno ne sa l’origine o il motivo del nome”.
Ma durante l’incontro non sono mancati momenti più divertenti e ironici, e i due giudici hanno saputo scherzare e prendersi in giro, raccontando di avere un grande ego, ma pur sempre sottolineando che la Tv è un lavoro impegnativo, che serve a comunicare e dà la possibilità di lavorare in squadra e di condividere un po’ di tutto. Ma soprattutto quella non vera è la cattiveria dei giudici: infatti a quanto pare sono Cracco e Bastianich che fingono molto, mentre il vero cattivo è Barbieri, molto bravo a far finta di essere il buono in questione, che quando si arrabbia, urla contro tutti e se ne va via più e bisogna poi andare a coccolarlo per farlo tornare.
E’ stato un incontro molto interessante e divertente ed è stato un piacere poter vedere dal vivo i due giudici.
Camilla Brumat
Riccardo Cavallari
Francesco Visentin
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