“Il vino non è soltanto qualcosa da bere, ogni vino ha una storia: un’annata, un terreno di provenienza” non è forse vero? E’ proprio questo che ha affascinato e incuriosito Daniele Cernilli fin dalla gioventù, tutti i gusti, gli odori, gli aromi che ciascun vino assume in base all’uva con cui viene creato e le storie che si delineano, piano piano, assaggiandone uno al posto di un altro. La grande curiosità tipica del sommelier lo ha spinto a voler raccontare queste storie e a racchiuderle nel suo ultimo libro: I racconti (e i consigli) di Doctor Wine.

Nella giornata dell’11 maggio, al riparo dal vento impetuoso, non ci sarebbe stato luogo migliore per ospitare quest’incontro enogastronomico: Eataly, la boutique del gusto che offre al visitatore un’alta qualità in ogni prodotto, è il luogo appropriato per godersi al meglio questa conferenza su una passione, che si è fatta viva sin da giovane, quando Daniele volle ad ogni costo comprarsi una bottiglia di Brunello del ’64, una bottiglia molto pregiata che allora costava 100 volte di più di una bottiglia “normale”. Allora andò a volantinare per potersi guadagnare i soldi necessari per comprarsela (per poi vederla finire inopinatamente in un brasato). Il libro contiene diversi episodi del genere, ma comincia con la presentazione di una serie di personaggi tra cui contadini ed esperti enologi, poi la narrazione riprende coi ricordi personali del sommelier. All’interno si trovano alcune espressioni ricorrenti come “i tre bicchieri”, derivante dal fatto che, solitamente, da una bottiglia normale si ricavano sei bicchieri, da dividere tra due persone poiché è meglio bere in compagnia. Altri argomenti trattati nel romanzo sono la suddivisione di tutti i vini in quattro grandi gruppi (vino contadino, industriale, aristocratico, borghese), oppure il cambio dell’uso del vino, infatti non si beve più solamente il vino con la funzione di “cibo”, ma si consuma “più con la testa” e quindi da intenditori.

Tuttavia oltre che a descrivere il libro, Daniele vuole dare dei consigli a chi cerca di affacciarsi sul grande mondo del vino, quindi , secondo Cernilli è necessario prepararsi, talvolta anche all’estero, e cercare di trovare la propria strada.
Dall’esperienza di un uomo che ha assaggiato oltre 150’000 vini è scaturito un incontro illuminante, che ha saputo interessarci ed incuriosirci, anche grazie alla sua imparzialità: “Cernilli è una persona rara, è un narratore del vino”.

Cin-cin!

 

Alessandro Gallo

Liceo scientifico Niccolò Copernico.