In occasione del centenario della Grande Guerra, Portici di Carta presenta il nuovo libro di Enrico Camanni, Il fuoco e il Gelo, la Grande Guerra sulle montagne, edito da Laterza. Insieme all’autore interviene Gianni Oliva, giornalista e studioso del Novecento.
Una prospettiva alquanto insolita per raccontare la più tragica guerra di posizione di sempre, fatta di stragi e trincee ma anche di paesaggi spettacolari occupati per la prima volta da milioni di persone. La montagna in questo periodo si trasforma infatti da meta delle élite cittadine a teatro di scontri bellici, dove oltre al nemico bisogna combattere contro il freddo e l’altitudine. Scopriamo così realtà impensabili come la Città di Ghiaccio austriaca costruita nel ghiacciaio della Marmolada, fornita addirittura di corrente elettrica e segnali stradali; come i presidi su terrazze naturali a strapiombo sulle valli e le terribili trincee che incidevano gli altopiani.
Nonostante gli italiani si aspettassero una vittoria veloce grazie alla conquista di zone più alte, il successo si rivelò una chimera, trasformando quella che era stata prevista come una sosta rapida in mesi e mesi di faticosa sopravvivenza. A raccontarci tutto questo, più che le cronache ufficiali, sono le fonti che l’autore ha utilizzato principalmente: i diari e le lettere dei soldati impegnati in questi assedi, che raccontano senza censure l’orrore della guerra immerso negli spettacolari paesaggi da cartolina, un paradosso che ci mostra una prospettiva diversa da tutti gli altri libri scritti sulla Guerra Bianca.
Mai prima di allora gli italiani si erano considerati tali: la grande Guerra generò un forte spirito nazionale, capace di appianare le divergenze che da sempre avevano diviso il popolo italiano.
Giulia Amerio e Giulia Cibrario
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.