Al Teatro Comunale di Ferrara, durante il festival Internazionale, si è affrontato l’argomento del delicato rapporto che lega Europa e Stati Uniti. A moderare l’incontro è il direttore del giornale “Pagina99”, Luigi Spinola, che interpella Bernard Guetta, cronista di politica internazionale del “France Inter”, David Rieff, giornalista statunitense e Josef Joffe, rappresentante del “Die Zeit”, in video collegamento.

Il dibattito si sviluppa intorno a questi interrogativi: come sono cambiati i rapporti tra Stati Uniti ed Europa dopo la caduta del muro di Berlino? Quali sono i motivi per cui possiamo ancora definirci un continente euro-atlantico? Riusciamo a guardare nella stessa direzione?

A tal proposito Rieff argomenta la sua tesi in tre punti principali. Sostiene che, nel periodo compreso tra il 9 novembre 1989 e l’11 settembre 2001, vi sia stato un grande cambiamento nella mentalità statunitense che si sentiva imbattibile. Dopo la caduta delle torri  la guerra è diventata reale e l’esito imprevedibile. Per l’Europa, invece,  i conflitti sono un ricordo del passato anche se questi in realtà fanno ancora parte del nostro presente. In secondo luogo, mentre gli USA si sentivano costretti nello spendere i propri soldi per la difesa degli europei, questi pensavano che i loro alleati oltre l’Atlantico fossero troppo dittatoriali. Infine termina il proprio intervento associando il potere militare statunitense a quello delle grandi potenze orientali, tanto differenti dall’UE.

Guetta affronta il problema del comportamento da assumere nei confronti dell’Ucraina. Gli USA, ma soprattutto l’UE, si ritrovano ad affrontare una nuova URSS sprovvisti di adeguate difese lungo i confini. Questa situazione può essere paragonabile alla crisi avvenuta durante la guerra dei Cent’anni.

Josef Joffe interviene in difesa della Germania assicurando che mai questo stato “andrà a letto” con la Russia. Infatti l’unica volta che è successo, durante la Seconda Guerra Mondiale, è stato un grande fallimento. La Germania non è in grado, come anche il resto dell’Europa, di sostenere un conflitto militare, poiché dopo la caduta del muro di Berlino ha dimenticato che la storia continua a scorrere e le guerre a scoppiare.

Riallacciandosi alla storia recente di questo stato Guetta ricorda che, tre settimane fa, i tedeschi hanno inviato armi ai curdi per proteggersi dagli attacchi dell’Isis rendendosi conto, troppo tardi, di non avere i mezzi per farle arrivare a destinazione. Le stesse difficoltà sono vissute da tutta l’Unione Europea.

In un momento in cui l’unione è necessaria, quel legame che dovrebbe crescere appare sgretolarsi sempre più.

Ilaria Ferraresi

Giulia Giacomino