Fra gli ospiti più importanti di quest’edizione dei Portici c’é sicuramente Giorgio Fontana, giovanissimo vincitore del Premio Campiello 2014. A presentare il suo libro, Morte di un Uomo Felice, edito da Sellerio, ci sono lo storico contemporaneo Giovanni de Luna e il direttore delle Attività Culturali del Salone del Libro Marco Pautasso. Lo scrittore ha scelto come ambientazione del suo romanzo il 1981, anno della sua nascita. Questo lo ha costretto a un consistente lavoro di ricerca soprattutto grazie a fonti storiche, memorie, archivi di giornali e cronache dell’epoca. Ne esce uno spaccato dell’ultima fase degli Anni di Piombo, non tanto pieno di riferimenti storici quanto vissuto in modo privato ed esistenziale dal protagonista, il magistrato Giacomo Colnaghi. Nonostante il duro lavoro e il forte coinvolgimento politico e sociale, egli riesce infatti a godere di una felice vita privata fatta anche di piccole cose semplici. Il romanzo é incorniciato da una Milano che non resta sullo sfondo, ma svela quella bellezza che custodisce gelosamente e di cui l’autore esalta i tratti più nascosti.
Ad intervenire sul modo che lo scrittore ha utilizzato per descrivere questo periodo é Giovanni de Luna, che sottolinea l’acutezza con cui Fontana ha trattato argomenti come il riferimento delle Brigate Rosse alla Resistenza Partigiana e l’associazione dei gruppi estremisti ad un terrorismo ormai troppo generalizzato e privo di spessore storico.
Dopo un intervento del genere, lo scrittore afferma, con aria un po’ stralunata, di essere “imbarazzato e felice”, e ricorda che il suo romanzo presenta soprattutto una vicenda privata che si inserisce nella Storia, senza che nessuna delle due parti prenda il sopravvento sull’altra.
Giulia Amerio e Giulia Cibrario
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