Il pubblico la domenica mattina è decisamente più ristretto del giorno precedente, ma un po’ alla volta, a incontro iniziato, arrivano nuovi bambini e il numero dei presenti sale alla fine ad una decina.
Ad accoglierli ecco lo scrittore Anselmo Roveda che, arrivato fin qui per loro da Genova, presenta due dei suoi numerosi libri, raccontando due bellissime storie.
La prima è quella già conosciuta di Pinocchio, che lui ha però deciso di riproporre in una maniera un po’ speciale: sotto forma di mappa! La storia è un percorso a tappe sul disegno della cartina, mentre sul retro Anselmo ha deciso di raccogliere informazioni sugli animali, talvolta un po’ magici, che Pinocchio incontra nel suo viaggio itinerante.
La maggior parte di loro parla e anche i cattivi tra i più cattivi che il ragazzino incontra sono rappresentati da un gatto e una volpe. E proprio parlando di cattivi lo scrittore spiega ai bambini il messaggio più forte e importante che secondo lui è contenuto nel libro di Collodi. Il gatto e la volpe derubano Pinocchio, ma non aggredendolo o mettendogli direttamente le mani nelle tasche per rubargli le monete, bensì ingannandolo e prendendolo in giro; ed è proprio questo il modo peggiore per far male a qualcuno. La cattiveria rappresentata dall’inganno e le circonvenzioni ai danni dei più ingenui e indifesi è più rara da trovare, ma non per questo va sottovalutata. E sulla scia di questo pensiero Anselmo ricorda un altro dei personaggi di Pinocchio, di cui tutti spesso si dimenticano, ma che per lui è tra i cattivi più cattivi del libro: l’omino di burro che guida il carro verso il Paese dei Balocchi. Egli infatti attira i bambini con voce mielosa e li inganna promettendo loro una felicità effimera.
L’autore introduce poi la sua seconda storia, Il trattore della nonna, attraverso un collegamento forse un po’ forzato, ma probabilmente anche l’unico possibile tra i due libri. L’anello di unione è un campo di campagna, che va lavorato e arato; in Pinocchio, infatti, ad un certo punto il protagonista arriva in un piccolo appezzamento di terra dove incontra un contadino. Al tempo di Pinocchio i campi si lavoravano a mano, ai giorni nostri invece sono in uso macchinari molto sofisticati che alleggeriscono le fatiche dei contadini: uno di questi è proprio il trattore. Il secondo libro parla infatti proprio di una nonna ed il suo trattore. È una storia curiosa, ma semplice: la storia di una giornata qualunque, in cui nulla è stabilito e nel corso della quale si sceglie momento dopo momento cosa fare, in base a cosa si ha voglia di fare. Essendo un libro corto e composto principalmente di immagini c’è stato il tempo di leggere ai bambini l’intera storia, per poterla poi commentare insieme.
Sara Tavella, Liceo Scientifico Copernico
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