E’ bello quando ci si incontra per parlare di libri e di cultura. E che soddisfazione condividere nella totale libertà opinioni e idee. E’ proprio questo che succede durante i nostri incontri di preparazione al Salone del libro, che ci vedrà impegnati quest’anno nell’intervista a tre scrittori diversi nelle loro storie d’origine e nello stile con cui si esprimono, ma accomunati dal desiderio di “prendere posizione” su questioni per loro fondamentali. Proprio questo è il filo conduttore che Andrea Bajani ci ha proposto di seguire per incontrare gli autori che nella loro vita hanno fatto scelte controcorrente.
Lunedì il nostro gruppo, che si occupa della preparazione dell’incontro con Katya Petrovskaya, autrice di Forse Esther, si è ritrovato per discutere dei temi affrontati nel testo: la memoria è uno di questi che, nella ricorrenza del 25 aprile assume un peso e un significato particolare. Quello che di solito avviene, e che non è mancato di accadere anche questa volta, è un tentativo di entrare, attraverso le pagine del libro, nel cuore e nella mente di chi ha dato vita a questa storia.
E’ stato un continuo porsi domande e tentare di darsi delle risposte, completarsi a vicenda nella condivisione di un pensiero per arrivare a capire cosa, davvero, quel libro vuole dirci e quali sono i messaggi che, solo chi ha dato voce a quelle pagine, può spiegarci nel profondo.
Avremo la fortuna di incontrare l’autrice e il desiderio di dimostrarle che ci siamo presi cura della sua storia.
Martina Cociglio, gruppo coordinato da Andrea Bajani
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