Ci si domanda spesso come possa essere possibile far appassionare i bambini all’antichità, al nostro lontano passato.
Elisa Castiglioni ha trovato il modo di farlo ed è stupefacente la semplicità con cui è riuscita a trasformare un intreccio di avvenimenti in un romanzo capace di appassionare persino i più giovani, inserendo colpi di scena, una storia d’amore e l’accurata descrizione di un mondo che può apparire molto lontano dalla nostra realtà ma che in verità è più vicino a noi di quanto si possa pensare.

L’autrice è riuscita a trasportare il giovane pubblico nell’anno 115 d.C., dove incontriamo Iris, una ragazza romana, figlia di un centurione e di una ex schiava. La scelta del nome della protagonista non è casuale: l’autrice spiega infatti che Iris era la dea della speranza, caratterizzata dal simbolo della farfalla o dall’arcobaleno, che viene interpretato come “un sorriso che nasce dalle lacrime”.
La protagonista divide le sue giornate tra la scuola e lavoretti presso il forno della madre Tecla in un mondo che sembra perfetto. Ma la tranquillità che caratterizza la vita di Iris non è destinata a durare molto a lungo: i figli del vecchio padrone di Tecla vogliono impossessarsi del loro forno e rendere schiava la famiglia rivendicando, senza averne il diritto, la propria ex-schiava e di conseguenza anche le figlie.

L’autrice ci dichiara che l’idea per il suo libro è nata in America, la “nuova Roma”, dove è riuscita a cambiare il proprio punto di vista riguardo l’antichità romana e a raccogliere numerose testimonianze su tutto ciò che poi l’ha aiutata a scrivere il suo romanzo. Ha messo se stessa in ogni personaggio, identificandosi maggiormente nella determinazione di Iris e nel suo modo di voler risolvere i problemi, che ha affrontato da un punto di vista molto personale. Elisa sente infatti di avere ancora un’adolescente dentro di sé e questo le ha permesso di capire, di descrivere ma non di risolvere fino in fondo tutti quei problemi che caratterizzano l’età adolescenziale. Per sottolineare questo suo punto di vista l’autrice ha infatti inserito all’interno della sua storia numerosi conflitti, perché ritiene che “più difficoltà un personaggio deve affrontare, più la storia diventa interessante”.

Federica e Sara Micheletto, Tutor Fuorilegge