14 maggio 2015, prima giornata del Salone del Libro. Nella Sala Copenaghen si è tenuta la conferenza “Il dragone rampante” presentata da F. Signor e S. Wang, fondatrice dell’azienda editoriale Niu Niu Culture Limited.
Si tratta di un’agenzia giovane, con sede a Pechino e che lavora su due fronti, Cina ed Italia e che deve la sua fortuna al ponte che ha creato proprio tra questi due paesi.
L’obiettivo dell’incontro era illustrare l’influenza e la forza che la letteratura italiana esercita sul mercato editoriale cinese, un mercato in continuo sviluppo e che in poco tempo, nonostante la grande fatica, è riuscito a diventare il secondo più grande al mondo dopo gli Stati Uniti. A dimostrare la sua grandezza è la continua richiesta di libri popolari e divulgativi, con lo scopo di far conoscere l’arte internazionale e in particolar modo quella italiana, apprezzata per la sua creatività. Ma la stima per l’Italia non si ferma ai libri che affrontano il tema dell’arte, va ben oltre. Sono infatti molto richiesti anche i grandi classici e i libri per bambini, quasi gli unici, ormai, a non essere stati ancora digitalizzati.
Negli ultimi anni è stato registrato un grande importo di libri di diverso genere che hanno determinato, inoltre, un aumento del fatturato dell’import, una crescita delle ristampe e la nascita di nuovi bestseller.
“Ciò che in Cina è più richiesto – dice S. Wang- è la letteratura, che si concentra sul contenuto più emotivo e di vita vissuta; le storie per bambini, che affrontano temi di avventura; la lettura per genitori-figli, che si concentra sull’educazione dei bambini ed infine i libri sulla salute e il benessere.”
Possiamo quindi essere estremamente fieri del patrimonio culturale del nostro paese, troppo spesso svalutato e poco apprezzato da noi italiani, ritenuto invece punto di riferimento e parte importante dell’economia di un paese imponente come la Cina.
Claudia Bertaggia
Gaia Bertolone
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