L’incontro si è svolto al fine di presentare la collana di libri di Tano Grasso, con l’intervento di Enzo Ciconte, Ivan Lo Bello, Maurizio De Lucia e Santi Giuffrè.
I libri pubblicati nella collana evidenziano gli intrecci tra lavoro, denaro e criminalità organizzata. Affianco alla consolidata consapevolezza che per combattere le mafie bisogna conoscerle bene, vi è una limitata conoscenza dei fenomeni criminali che riguardano le imprese. Prevale infatti la tendenza a rappresentare l’evento mafioso nelle versioni più clamorose, attraverso i rapporti con politica e istituzioni, ma uno dei grandi pilastri delle organizzazioni mafiose è il rapporto con il mondo delle imprese, che si manifesta attraverso il racket, organizzazione malavitosa che controlla determinati settori economici e il boicottaggio del riciclaggio.
I relatori si pongono l’obiettivo di provare ad offrire una conoscenza scientifica di questa realtà. Inoltre viene mostrato come la ‘ndrangheta sia diventata la più grande organizzazione criminale italiana grazie anche alla collaborazione con le imprese del nord, le quali l’hanno rinforzata quando questa non disponeva del capitale che ha oggi.
Vi sono casi in cui non è la mafia che si rivolge alle imprese, ma al contrario è l’imprenditore che le cerca in quanto offre servizi più convenienti. Lo Stato è quindi chiamato a segnare una nuova tappa nell’azione contro questa forma di rapporti con le mafie.
L’argomento “mafia” è da anni al centro di un acceso dibattito, ma come ricordavano i relatori, per comprendere e combattere la malavita è necessario conoscere, e solo attraverso le parole e il confronto è possibile apprendere chiaramente la situazione.
Irene Astancolli, Alessia Roncagalli
#RedazioneAriosto
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