Sante Bandirali e Caterina Ramonda presentano al MultiLab il libro Il riscatto di Dond, scritto da Siobhan Dowd, edito da Uovonero.

“Ha il sapore di un’antica leggenda” dice Caterina. Il libro infatti sembra quasi una favola, dove si narra che il tredicesimo figlio di ogni donna residente a Inniscaul, raggiunti i tredici anni, deve essere sacrificato al dio Dond, che altrimenti distruggerebbe il villaggio. La popolazione, altamente superstiziosa, dà ascolto alle credenze, e la protagonista del racconto, Darra, sta per essere sacrificata perché tredicesima figlia, ma verrà a scoprire una verità sconosciuta che le permetterà di non perdere la vita. La storia, in realtà, non ha un vero e proprio finale, perché lascia al lettore la possibilità di immaginare un’eventuale continuazione.

“E’ stato un incontro molto particolare, quello con i libri di Siobhan” racconta Sante, il traduttore ed editore del libro che ci parla anche de Il mistero del London Eye, altro libro della stessa scrittrice, in cui il protagonista, autistico, riesce a risolvere il caso della scomparsa di suo cugino grazie alla sua intelligenza “diversa”.

Prima di diventare una scrittrice, Siobhan lavorava già a contatto con i libri, ma in modo diverso: si batteva contro la censura e difendeva gli scrittori le cui opinioni venivano perseguite, impedendo loro di esprimersi liberamente. Divenuta una scrittrice, ha portato questi ideali nei suoi libri, anche con un certo “english humor” che li rende ancor più di piacevole lettura.

Sante ha conosciuto i libri di Siobhan Dowd per lavoro, essendo un traduttore, e se n’è subito innamorato. Oltretutto Il mistero del London Eye era il libro perfetto da trattare per il tema dell’autismo, uno di quelli di cui si occupa la sua casa editrice. “Ogni suo libro mi è piaciuto molto e ho scelto di tradurli tutti, perché ognuno di loro lascia dentro ogni volta qualcosa di diverso” commenta.

Il riscatto di Dond insegna ai ragazzi che la verità non può essere nascosta e che comunque, quando svelata, travolge sempre tutto.

Giulia Lubatti, I.C. Peyron.