Nella settecentesca Cascina Roccafranca, situata nella Circoscrizione 2, si è svolto un incontro, al termine della prima frenetica giornata del Salone OFF, con l’autore pisano Marco Malvaldi. Classe 1974, laureato in chimica, ha presentato il suo ultimo libro, contraddistinto da una brillante copertina giallo fluo in tinta con la sua polo, dal titolo “Le regole del gioco”, edito da Rizzoli.

La presentazione, con un numeroso pubblico over 40, si è svolta all’interno di un’accogliente sala giocata su un mix di classico e moderno in chiave ecosostenibile.
L’autore, con un ritardo di una ventina di minuti, è stato accolto con un caloroso applauso; dopo aver esordito, in maniera molto umoristica e tipicamente toscana, criticando il chiassoso evento della sera precedente che ha visto la città di Torino festeggiare la vittoria della “Signora” che accedeva alla finale di Champions League. Introduzione non casuale, poiché durante l’intero incontro ha proposto,  molti aneddoti e esempi in chiave calcistica, tema fondamentale all’interno del libro.

L’autore è stato intervistato da Mauro Odoni, presidente del Coordinamento Centri Sociali e Comitati anziani e orti, con una serie di domande sul suo passato e sulla formazione prevalentemente scientifica. L’intervista è iniziata in tono molto scherzoso; l’autore si è trovato a proprio agio, raccontando il suo percorso formativo e personale che lo ha visto diventare uno scrittore in maniera quasi casuale. Il suo primo libro, scritto mentre preparava la tesi dedicata alle transizioni multifotoniche, era nato infatti un passatempo ed era rimasto chiuso nel cassetto per molto tempo. Soltanto dopo aver scoperto che quasi duecento persone si erano iscritte a una mailing list universitaria per poter leggere i suoi fantasiosi verbali “infarciti di cretinate”, ha realizzato di avere un talento per la scrittura e si è deciso a pubblicare il romanzo.
Nella sua ultima opera l’autore mette in relazione quelli che sono i suoi due grandi interessi, come si può dedurre dall’enfasi e dalla passione che esprime mentre racconta i suoi aneddoti: lo sport e la scienza.
Il messaggio che intende trasmettere l’autore si focalizza sulle intersezioni fra lo sport e i vari approcci scientifici, che vanno dall’ingegneria aeronautica, per spiegare la “Maledetta” di Andrea Pirlo, alla psicologia dei colori, che influenza l’esito di un incontro corpo a corpo.
Il libro viene criticato per essere maschilista e l’autore ha confermato che tale affermazione è vera, poiché lo sport è prevalentemente una faccenda maschile. Questo viene spiegato in una maniera che solo una mentalità scientifica poteva adottare, ossia partendo dal presupposto che il maschio ha una percentuale di massa muscolare maggiore di quella femminile, pertanto risulta essere più forte e più veloce.
Al termine dell’incontro molte sono state le domande che in qualche modo hanno cercato di mettere in crisi le ipotesi dell’autore. Ne è emerso, secondo il parere comune, che il rapporto tra sport e scienza è considerato come un “venir meno” della componente umana. L’autore ha difeso la sua posizione, ribadendo che senza la scienza nello sport molte delle tecnologie che oggi usiamo non esisterebbero.
Infine ha citato un episodio dello scienziato Max Planck, premio Nobel per la fisica, il quale tenne numerose conferenze per divulgare la fisica quantistica. Il suo autista, annoiato dalla ripetitività delle lezioni, le imparò a memoria; grazie allo stesso Planck, lo “chauffeur” si ritrovò a tenere una conferenza a Monaco al posto dello scienziato. Alla domanda di un fisico impertinente lo chauffeur replicò: “Non avrei mai pensato che in una città evoluta come Monaco mi venissero fatte domande così semplici; propongo al mio autista di rispondere.”
Con questo aneddoto l’autore ha concluso affermando che esistono due tipi di conoscenze: una è quella vera e frutto della fatica; l’altra è di quelli che si fingono esperti di qualche materia, che riescono in questo proposito solo perché hanno affinato doti di comunicatori.

Oxana Vicol, ITIS Bodoni-Paravia
Giulia Cibrario, Tutor Redazione Bookblog