Si inizia con le foto, sorrisi si dipingono sui volti degli spettatori, esaltati alla vista di quello schivo e amato personaggio che è Zerocalcare, oggi presente alla seconda giornata del Salone del libro come ospite al laboratorio Crossover. Nonostante la sua evidente timidezza, è subito riuscito a toccare le corde più profonde di ogni partecipante con un breve riassunto delle sue prime esperienze come fumettista, raccontando di come da lavori di carattere politico e sociale, sia passato, per rendere indelebile il ricordo di una sua cara amica scomparsa, a illustrare la sua vita e le sue emozioni con sincerità. E’ proprio questo il punto centrale del suo successo: infatti “non bisogna mai fare sconti sulle emozioni” per riuscire ad arrivare ai lettori nonostante, a suo dire, l’eventuale mancanza di una vera e propria sceneggiatura in una storia.
A questo punto Zero sollecita le persone sedute ai tavoli con la matita in mano, a immaginare il proprio personaggio rappresentandolo nelle sue diverse espressioni, ispirandosi a dei modelli che lui, in pochi secondi, disegna sul proprio foglio,
estraniandosi dall’ambiente circostante. Le domande del pubblico lo riportano alla realtà e inizia a spiegare la grande importanza che i fumetti come Dragon ball, da cui peraltro prende spunto ancora adesso per rappresentare la bocca del proprio personaggio arrabbiato, siano stati determinanti per la sua formazione, che ha visto solamente un anno di studi di graphic novellism.
Numerosi sono i consigli che si sente di rivolgere a coloro che vorrebbero intraprendere la sua stessa carriera: mantenere un’autodisciplina e ispirarsi a dei modelli già affermati sono i due punti di partenza di ogni fumettista. Sottolinea inoltre l’importanza della condivisione dei propri lavori; tenerli per sé porta solo alla frustrazione, mentre renderli pubblici su piattaforme come i blog può aprire porte assolutamente inaspettate.
Nonostante le insicurezze dovute alla convinzione che questo intervento fosse stato cancellato, ha comunque tenuto un incontro decisamente coinvolgente.
Gabriele Fabris, Marta Blanchietti
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