“Devo parlare del mio romanzo, il che è sempre un po’ imbarazzante, essendo uno strumento espressivo che coinvolge l’autore a diversi livelli; ma questo libro mi consente di farlo agevolmente”.
È così che Corrado Augias apre l’intervento di presentazione del suo ultimo romanzo, “Il lato oscuro del cuore”, che l’autore spiega (in modo molto didattico) essere sviluppato su due livelli, uno narrativo e uno di natura saggistica. Infatti, mentre viene delineata la storia della nascita e dei primi sviluppi della psicoanalisi, con la conseguente rivoluzione che questa ha operato nella medicina tra fine ‘800 e inizi ‘900, la storia delle due protagoniste prende forma. Augias spiega quali siano le origini di questo nuovo sapere “scientifico”: nato inizialmente con l’unico obiettivo di curare, attraverso la pratica dell’ipnosi, le donne che soffrivano d’isteria, viene notevolmente sviluppato poi da Sigmund Freud, con la sostituzione dell’ipnosi con la cosiddetta terapia della parola.
Ma cosa ha portato l’autore a scrivere un vero e proprio romanzo al posto di un saggio? Lo scrittore rivela di aver riflettuto su questa soluzione, ma di averla abbandonata subito in quanto la letteratura saggistica sul tema è già decisamente ampia e l’idea di poter unire l’argomento alla narrativa risultava molto più interessante; sono nate così le due protagoniste, giovani donne in situazioni di grave difficoltà psicologica. Una di queste, Clara, si trova ad affrontare, dopo anni di studio ed esami di psicologia ma nessuna esperienza pratica, un caso clinico di particolare complessità: Wanda, che travolta e ingannata da una insano amore per un uomo violento di cui è diventata oggetto, vive un profondo disagio che Clara si propone di guarire.
Giovanna Buzzo e Chiara Cozzarini
Liceo Grigoletti, Pordenone
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