Si è da poco concluso l’ appuntamento al Festival dell’ Internazionale di Ferrara con Sarah Geis, documentarista statunitense e direttrice del ” Third Coast International Audio Festival” di Chicago, grande festival che si occupa di raccontare storie provenienti da tutto il mondo sotto forma di audio. Quella affrontata dalla statunitense è la storia del particolare rapporto tra il governo di Fidel Castro e la nascita di un nuovo movimento: “Los Frikis”, composto da giovani punk-rockers. Nei primi anni ’80, infatti, alcuni ragazzi cubani iniziano ad ascoltare rock e punk, tipologie di musica che, a detta dello stato, sarebbero nate nella terra del nemico, ovvero gli USA. Grazie ad alcune radio ” ribelli” , questi generi riescono a farsi spazio tra i discorsi di Fidel, diffondendo nuovi ritmi. Grande esponente di questa nuova realtà e’ Papo, che fu il primo a lanciare una nuova moda, quella dell’ HIV. In seguito al ritorno in patria di soldati affetti da questa malattia infatti, Papo preleva un campione di sangue contagiato e s’ infetta, sostenendo il celebre motto di Fidel “Socialismo o muerte “, secondo il quale la morte è l’ unica via d’ uscita e l’ unica alternativa al socialismo. Il governo, per frenare il fenomeno, decide di smettere di vendere siringhe e di punire i trasgressori con 8 anni di carcere o la confinazione in quarantena nella campagna di Pinar del Rio, posto idilliaco dove i rockers godono di una grande libertà e, mentre tutta Cuba è colpita da una grave crisi, riescono a vivere bene, mangiare e ricevere cure. Dopo poco tempo però l’ AIDS inizia a mietere vittime proprio tra questi giovani ragazzi, spingendo alcuni a pentirsi, molti di loro inoltre, tra cui anche Papo, si avvicinano ai Cristiani Evangelisti, che accettano la condizione dei malati di HIV. Nonostante la sua morte prematura il leader che ha dato vita al movimento è riuscito comunque ad essere il fautore di piccoli cambiamenti a Cuba, infatti Fidel in seguito inaugura una statua di John Lennon e permette ad alcuni musicisti di suonare la ” musica del nemico”.
Antonio Novellino, Redazione Alfieri
Bellissimo articolo! Incredibile storia!