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Inaugurazione Dedica a Yasmina Khadra

Con oggi, sabato 5 marzo, grazie al patrocinio del Comune di Pordenone, della Regione Friuli Venezia Giulia e ai vari sponsor che così generosamente si sono DEDICAti a questo progetto, si apre la 22esima edizione del festival letterario “Dedica”, quest’anno incentrato sulle opere dello scrittore algerino Mohammed Moulesshoul, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Yasmina Khadra. Il festival è stato aperto oggi, ore 16.30, al Teatro Verdi, con l’intervista allo scrittore del giornalista culturale Fabio Gambaro, che ha saputo combinare domande più personali ad altre di interesse pubblico, mantenendo comunque un’atmosfera di dialogo quasi familiare. Visto il brillante inizio, questa edizione di Dedica si preannuncia piena delle tematiche più disparate e attuali, con un occhio di riguardo al Medioriente e alle sue problematiche.

Pietro Caroncini

 

 “TERRORISMO, MA LASCIA CHE I NOSTRI GIOVANI SI COSTRUISCANO UN FUTURO, E VATTENE.”

Non si identifica come un profeta Khadra, ma afferma di aver ben capito come funziona il terrorismo nel suo paese. Secondo lui la fonte che alimenta il terrorismo è la paura. Afferma anche che l’unico modo per sconfiggerlo, come ogni altro male che ci si presenta davanti nella vita, è avere presenza di spirito e la forza di sognare. È attraverso la disperazione che il terrorismo si fa strada tra gli animi, sopratutto dei giovani che, pur di non marcire vivi condannati dagli impedimenti a prendere parte attiva della politica del loro paese, si fanno ammaliare da discorsi di proposte sbalorditive per il loro futuro. È solo per darsi visibilità che prendono parte alla jihad, all’apparenza un avvenimento grandioso, ma quando si rendono conto delle evidenti barbarie a cui vengono sottoposti è troppo tardi. È un viaggio senza ritorno.

Quando si è candidato alle presidenziali algerine, Khadra sapeva di non diventare presidente, e tanto meno lo voleva. Il suo unico desiderio era quello di affrontare tête à tête un regime basato sulla corruzione. Il suo era più che altro un gesto di coraggio nel tentativo di svegliare il popolo algerino dal torpore e dalla cieca accettazione del male profondo che sta subendo.

Elena Villalta

 

Rispetto della vita

Durante l’incontro è emerso un concetto molto importante, che secondo l’autore è alla base di tutto: rispetto. Questa è la parola chiave.

Dobbiamo rispettare noi stessi e il prossimo, e dobbiamo rispettare anche il dono della vita, perché essa è preziosa.

Il nostro dovere è quello di non permettere a nessuno di togliercela, l’unico sacrificio è quello di vivere nonostante tutto.

Anna Chen

 

UN OMAGGIO ALLE DONNE

Khadra si è rivelato un uomo molto carismatico. Si è aperto al pubblico rivelando e spiegando meglio lati di lui che sono più reconditamente nascosti nel suoi romanzi. Non abbiamo visto solo il Khadra romanziere e che si interessa ai temi di attualità legati al mondo islamico, ma anche quell’uomo profondamente innamorato e debitore  nei confronti della moglie e riconoscente in generale del ruolo fondamentale della donna nella vita dell’uomo sotto ogni aspetto.

Nicole Botter

 

Infatti Khadra poco dopo l’inizio, ringrazia sua moglie presente in sala, una donna definita da lui “timida” e di cui è molto geloso.

Ricorda poi al pubblico che lo pseudonimo “Yasmina Khadra” ė stato preso dai due primi nomi di sua moglie, donati proprio da lei. Un giorno infatti, lei gli disse che lui le aveva donato il suo nome per la vita e lei decise così di regarargli il suo per i posteri.

Per Khadra avere uno pseudonimo è un nuovo modo per fare ciò che ama davvero nella vita : scrivere. È proprio per questo che le sarà per sempre grato.

Afferma “ho usato questo nome per essere all’altezza di mia moglie”.

Dice inoltre che lei lo ha ricostruito  “fibra per fibra”. Più volte parlando ha fatto omaggi alle donne, conquistandosi il pubblico.

Secondo l’autore gli uomini più sciagurati sono proprio quelli che non sanno meritarsi la donna e spesso sentendosi inferiori si sforzano di superarla.

Jessica Santarossa

 

Indugiare su noi stessi …

Vi è mai capitato di sentirvi a disagio com voi stessi? Posso compatirvi.. l’adolescenza non è molto piacevole.. ma non parliamo di me,di voi..semplicemente introduco brevemente all’umanità la verità sulle difficoltà fisiche e psicologiche che Khadra si è trovato ad affrontare, sempre con coraggio e spensieratezza nate dalle catastrofi di cui i suoi occhi e membra si sono nutriti, provando ad immedesimarsi nel suo personaggio Shakespeariano. Khadra  conclude la sua eccellente e piacevole chiacchierata con il pubblico rispondendo con pacatezza e con un leggero umorismo alla domanda dovuta sui personaggi del suo ultimo capolavoro letterario”L’ultima notte del Rais”, Gheddafi; dittatore e persona simbolo dell’ultimo decennio che rientra come un granello di sabbia nella storia islamica, in confronto allo sfacelo algerino, afghano, palestinese. Per la prima volta si è trovato a far scontrare il suo corpo con l’anticristo delle sue profonde inquietudini :”Qualsiasi cosa di “quell’uomo” mi faceva ribrezzo, schifo… è stata davvero una bella sfida.”

Alice Pittau

 

Nonostante i mostri che l’uomo è capace di creare dei quali la criticità della situazione in Oriente è vittima, Jasmina Khadra ha fiducia e speranza nel genere umano e specialmente nei sogni. Quei sogni che per qualcuno, circondato dalla morte e dall’orrore, sembrano un lampo di luce nella totale oscurità e che spesso vengono soffocati. Bisogna credere nei sogni, essi sono gli ultimi a morire.

L’autore ci vuole lasciare un messaggio di grande importanza : “nulla è più prezioso della vita ed il più grande sacrificio è quello di vivere nonostante tutto” ci dice egli con una semplicità che colpisce colui che ascolta. Il terrorismo e le armi fanno paura sì, ma è proprio quello il loro obiettivo.

Come afferma il poeta, sta a noi la scelta se vivere senza paura o morire per paura di morire.

Gabriela Bolboceanu

 

Citazioni rielaborate di Khadra

Non siamo dei pesci rossi che nuotano in una semplice vasca. Siamo salmoni che dal fiume vanno verso l’oceano per trovare il mondo. Quando lo avranno capito potranno tornare nel loro fiumicello a morire.

Il mondo è magnifico, viaggia.

La generosità dell’uomo esiste sempre.

La paura è lo spazio vitale del terrorismo. Non bisogna averne.