Anche per l’edizione 2016 di Adotta uno scrittore, densissimo il progetto speciale per il carcere e per l’ospedale infantile di Torino. Igiaba Scego è stata adottata dalla Sezione Femminile della Casa Cricondariale Lorusso Cotugno di Torino, Salvatore Striano dalla Casa di reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo (Cn). Striano, attore di cinema (Bruto nel celebre film Cesare deve morire dei fratelli Taviani) e di fiction, ora anche romanziere, ma con l’esperienza della detenzione in Spagna e a Rebibbia, dove, grazie a un maestro, Fabio Cavalli, ha ritrovato la sua passione d’artista e una via di riscatto.

Striano sarà ospitato presso la Casa di reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo (Cn), presso la Casa Circondariale Lorusso Cotugno di Torino e anche presso il Carcere Minorile Ferrante Aporti di Torino. Salvatore Striano nell’occasione si intratterrà con i ragazzi ospiti del Ferrante Aporti sui temi trattati nel suo ultimo libro, Teste matte, scritto a quattro mani con il regista Guido Lombardi ed edito da Chiarelettere. Il libro narra della sua vita sbagliata vissuta a mille, dall’inferno dei Quartieri Spagnoli, dove negli anni novanta i ragazzi, “le teste matte”, uccidevano e si facevano uccidere per scalare i vertici della camorra, alla redenzione passata attraverso il carcere, gli affetti sinceri, la voglia di riscatto, la recitazione.

Teste Matte non è un libro di denuncia, ma la testimonianza vera e sentita di chi ce l’ha fatta, la dimostrazione che fuori dalla scelta di delinquere c’è sempre una possibilità, c’è un mondo di fatica, di onestà, certamente duro, ma che non porta alla morte o al carcere.

Infine, Vivana Lamarque, adaottata dall’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, poetessa trentina, ma anche autrice di una quarantina di fiabe per bambini, ha accolto l’invito e un incontro speciale alla Casa Circondariale di Novara. L’iniziativa nasce in collaborazione con la Biblioteca Civica Negroni di Novara, che, nell’ambito del progetto “Nati per Leggere”, sostenuto da Compagnia di San Paolo, ha realizzato l’azione Non solo silenzio rivolta a papà carcerati, grazie all’intervento di Flavia Manente, esperta di letteratura per l’infanzia, coadiuvata da Bob, lettore volontario della biblioteca stessa. Il coinvolgimento diretto della Casa Circondariale intende mettere in evidenza il valore della cultura come strumento per il recupero sociale delle persone sottoposte a esecuzione di pena, recupero che non può prescindere dalla riappropriazione del ruolo genitoriale interrotto a causa della carcerazione.