Questa volta a Torino ci sono un cielo terso e cristallino e un’aria riscaldata di equinozio. L’ultimo incontro con la 3 L prende spunto da qualche poesia del mio libro Gli eroi sono gli eroi per passare a indagare le parole “segreto”, “mistero” e “tesoro”: tentiamo di spiegarle, ognuno dal proprio punto di vista; le cerchiamo nel dizionario Treccani, ce le rigiriamo in testa e in bocca per far venire a galla le differenze di significato e di immagini e rimandi prodotti dalle parole stesse. Il segreto è dentro di noi, il tesoro è da qualche parte e poi nostro, il mistero non è di nessuno e tutti lo vogliono. I ragazzi sono un po’ più cauti nel parlare stavolta: qualcuno tenta un’interpretazione o un commento sui versi che leggiamo, qualche altro mi chiede delucidazioni sui versi scritti. Conservo una certa reticenza sulle ragioni che mi hanno portata a scrivere i testi, perché mi interessa sapere fin dove si spinge la loro ricezione e immaginazione. Una ragazza offre una ben formulata chiave di lettura di un mio testo in cui compaiono nomi di animali – testo che fa parte delle serie “Piccola suite per Gengis Khan”. Sento che siamo su un crinale, che lo percorriamo con circospezione
Mariagiorgia Ulbar
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