1 aprile 2016: la IV C Tecnico Amministrazione Finanza e Marketing dell’I.I.S. Vittone  di Chieri incontra l’autrice Ubah Cristina Ali Farah

Al suono della campanella ci dirigiamo in Aula Magna, con le nostre copie del libro “Il comandante del fiume”.

Siamo curiosi ed entusiasti di conoscere l’autrice in carne e ossa, che ci sembra da subito molto simpatica ed appassionata. Ci sediamo in semicerchio e Cristina inizia subito a presentarci il suo Paese d’origine: la Somalia. Scopriamo che sappiamo ben poco della Somalia, una realtà lontana dalla nostra. Quelle immagini ci parlano della guerra con le rovine di case bombardate, della povertà e della fatica giornaliera  con un ragazzino che  porta sulle spalle uno squalo che andrà a vendere. “Una volta erano gli squali a cacciare gli uomini ora è il contrario” dice Cristina . Le foto in bianco e nero ci raccontano di un Paese che non c’è più, dei ricordi dell’autrice bambina forse, dei ricordi della madre di Yabar, il protagonista del libro.

Dopo un’iniziale timidezza prendiamo confidenza, ci aiutano le presentazioni e la lettura di una bellissima poesia, che ci colpisce molto. Ci dividiamo in gruppi e riflettiamo per trovare parole chiave che caratterizzino la poesia, ne troviamo differenti ma tutte colgono qualche aspetto importante: Paese, ricordi, vicolo, competere e nostalgia. Quest’ultima ci ricorda una discussione che abbiamo fatto in classe leggendo il romanzo “Il Comandante del fiume”: si può sentire nostalgia per qualcosa che non si è mai avuto ?

Nell’ultima parte dell’incontro, finalmente un po’ più sciolti, le poniamo delle domande a cui Cristina risponde sorridente, raccontando un po’ di lei e di come nasce un libro. Una frase ci colpisce più di altre : “C’è pudore nel dolore, la persona che soffre ha bisogno di mantenere la sua dignità”

Ci viene assegnato un compito: descrivere il proprio “luogo del cuore” da portare al prossimo incontro e… non vediamo l’ora che Cristina faccia ritorno!

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