Durante il secondo incontro tra Cristina Ali Farah e l’Istituto Vittone di Chieri si è parlato dei luoghi del cuore. Ecco i luoghi del cuore della classe che ha adottato Cristina, scritto per noi dopo l’incontro
I LUOGHI DEL CUORE DELLA IV C T.A.
Io adoro stare lì perché ho tanti amici, mi diverto, mi fa stare bene con me stesso, mi rende felice, mi sorprende ogni anno con qualche sorpresa, ma soprattutto mi fa sentire libero
Questo è il campo in cui gioco fin da bambino. Sono cresciuto lì dentro e ci sono molto legato …le cose che ho fatto in quel campo sono momenti che porterò per sempre nel mio cuore, perché mi hanno in qualche modo fatto crescere
Qui mi sento libera, come se potessi fare qualsiasi cosa, con la leggera brezza tra i capelli e il dolce suono dell’acqua che scorre
Ho mosso i miei primi passi su quei fili d’erba. Ho imparato ad andare in bicicletta su quella strada sterrata…Ricordo come correvo con mio fratello, fino a perdere il fiato, senza pensieri… La gioia vera e pura di quei giorni, si è mescolata oggi alla nostalgia di essere cresciuta. Eppure nulla sembra essere cambiato.
Ho conosciuto questa città nei miei primi anni di vita. I miei genitori e i loro amici ci andavano spesso per rilassarsi e passare del tempo insieme. Così come loro, anche io e le mie cugine amiamo passare il nostro tempo lì.
Tutt’intorno colline a perdita d’occhio, la valle delle primule, gli alberi di susine sotto cui ci sdraiavamo, mangiando i frutti e fissando il tramonto fino a farci venire male agli occhi…
L’ho scelta come luogo del cuore perché è un posto dove mi rilasso, sei immerso nella natura e ti estranei dal mondo
Il momento più bello era al tramonto, quando dopo tutta la giornata movimentata, mi sedevo in tranquillità a leggere sentendo in sottofondo lo scagliarsi delle onde sugli scogli, mi faceva sentire a casa e distante da tutto il resto del mondo
Il ricordo più bello che porterò con me sarà la camminata che si faceva la sera, andando verso le colline, per vedere meglio le stelle e il magnifico lenzuolo del mare, con il vento che mi soffiava in viso e una carezza dei nonni che mi confortava
Ci andava già mia mamma da bambina, è una tradizione. Ci sono andata fin da piccola e lì passavo sempre tutta l’estate. Lì ho dei bellissimi ricordi con la mia famiglia, in particolar modo con mia mamma.
E’ il giardino di casa mia, perché mi piace stare in mezzo alla natura, trovo che sia un posto tranquillo e molto rilassante. Ho sempre pensato che stare in giardino è un po’ come essere fuori dal mondo, lontano da tutti e da tutto
Quando posso cerco di tornare ospitata da parenti ed è un po’ come tornare alle origini. Ho imparato ad apprezzare il calore delle persone,l’ospitalità e l’allegria della gente
La casa dove abitavo a Moncalieri è il mio luogo del cuore, perché sono nata lì e ho abitato lì fino a quando avevo dieci anni, insieme ai miei zii, a mia cugina e ai miei nonni. Associo quella casa alla parola “famiglia”
I primi falò, i primi after, i primi baci, le prime sigarette, le partite a beach volley alle 6, quando la sabbia è ancora calda ma il sole non picchia più, i salti da 10 metri di altezza, giù dagli scogli, tutti presi per mano, le prime sbronze, le prime serate a ballare, i primi casini, le prime multe sul pullman perché non avevamo il biglietto
L’ho sempre ritenuto un posto perfetto per restare solo con me stesso, facendo sì che io possa riflettere su varie cose che mi riguardano
E’ il luogo in cui ho vissuto i momenti più belli della mia infanzia dove io, mia sorella, mio cugino, i miei amici passavamo le nostre giornate. Entravamo in mondi incantati, sognavamo, vivevamo avventure, ci rincorrevamo, inventavamo giochi
L’odore del mare, il mio accento, la mia famiglia. Collego questo posto all’estate… emozioni e sentimenti sono in continuo movimento, sicuramente quelli prevalenti sono l’amore e la malinconia
Non lo cambierei mai perché ancora adesso, tutte le volte che ci torno, mi fa rivivere delle belle emozioni che non scorderò mai.
Fin dall’inizio mi ha rapito il cuore…la lingua che parlano me l’ha insegnata mio padre quando ero piccola.
Non parliamo poi dell’adrenalina che ci percorreva la schiena rimanendo nascosti nella pancia dell’elefante, una volta scampato il controllo uscivi fuori e correvi fino a perdere i polmoni, più veloce del vento per fare tana e liberare tutti. Oggi, quando lo guardo, sento la nostalgia di un tempo passato, ma anche se ormai sono grande mi butto in avventure bizzarre con coloro che sanno ancora guardare il mondo con gli occhi dell’innocenza
Ci sono molto legato perché lì mi sono costruito e mi sono fatto degli amici … E’ il mio luogo del cuore perché sono stato bene e ogni volta che ci torno so che c’è qualcuno che mi aspetta e che mi reputa un amico
La vallata di Chatillon è rimasta nel mio cuore… era la cosa più bella e più attesa dell’anno. Tantissimi ricordi mi tornano in mente quando penso a questo posto
I miei nonni mi ci portavano spesso … passeggiate e giochi che rappresentano e ricordano la mia infanzia
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