E finalmente si è arrivati a parlare soprattutto di La vita in generale, il mio romanzo, nel terzo e ultimo incontro con gli studenti del quarto anno di liceo classico “G. e Q. Sella”, a Biella. Ormai lo avevano letto tutti. Nessun pericolo di spoiler. Ho potuto, così, rispondere fino in fondo alle domande dei ragazzi, che anche questa volta non si sono fatte attendere. È raro, anzi, impossibile che si possa approfondire così tanto il discorso a una “normale” presentazione, in una libreria o a un festival. Non ci si può smascherare così tanto. Non si riesce a farlo con così tanta schiettezza. Ero accanto alla cattedra, fisicamente, ma non mi sono mai sentito “in cattedra”.
Ho parlato del mio rapporto viscerale con la scrittura, dell’intimità che ho avuto con i personaggi. Di quanto la storia mi abbia fatto (anche) soffrire. Ma anche di questioni più tecniche, riguardanti in particolare i colpi di scena presenti nel romanzo. Non dovevo più temere di rivelarli.
Esco da questa esperienza sentendomi arricchito. Ho cercato di dareil più possibile ai ragazzi, ma alla fine ho presoaltrettanto. Ringrazio loro – e la professoressa Chiara Cignolo – per l’entusiasmo che porto via con me.
E presto ci si rivede tutti al Salone del libro…
Tito Faraci
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