Ma tu ci sei mai stata al Salone del libro di Torino?, mi è stato chiesto diverse volte.
No, mi dispiace, non ho ben presente come sia là, dovevo sempre rispondere.
E, nel mentre, pensavo a come sarebbe stato, sapete, essere a Torino, partecipare, assistere agli incontri.
Pensavo a questo immenso luogo popolato da persone che dell’arte più bella hanno fatto la propria vita.
Scrittori, tutti differenti gli uni dagli altri, ma accomunati da una passione miracolosa, in grado di riunirli sotto lo stesso tetto a svolgere le medesime azioni: parlare dei propri libri.
Mi immaginavo dunque il Lingotto come una grande città nell’ora di punta: gente che viene, che va, chi corre e si fa spazio tra i corridoi affollati cercando di non perdersi in quell’enorme labirinto.
E ora? Ora è il mio turno, e manca pochissimo.
Finalmente potrò rispondere a tono, dire Sì, io c’ero! con fierezza, raccontare la mia esperienza. Esperienza che sono sicura ricorderò sempre, che mi sarà d’aiuto senza alcun dubbio nella mia vita.
Grazie al mio Liceo e al progetto Galeotto fu il libro organizzato al suo interno ho la possibilità di prendere parte a questo Salone, e sono sicura che sarà come sempre l’ho sognato.
Fremo: fra quasi dodici ore parte il mio treno, e non vedo l’ora di scoprire cosa mi attende oltre quei binari.
Arianna Poli
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