Oggi giovedì 12 maggio 2016 si è tenuto, nello Spazio Internazionale Babel del Salone, un incontro relativo alle conclusioni del convegno “Mukhtafun/Desaparecidos: Una vecchia storia in un contesto nuovo” tenutosi ieri.
Il dibattito è stato coordinato da Rosita Di Peri (Università di Torino) e sono intervenuti Stefano Allievi, sociologo delle religioni a Padova, Sharif Abdul Quddus e Andrea Teti dall’università di Aberdeen.
Nella prima parte dell’incontro è stato trattato il caso al centro della politica estera: l’omicidio Regeni.
Andrea Teti ha iniziato il suo intervento dicendo che la questione dello studente friulano, torturato e ucciso in Egitto, è il simbolo di come l’Occidente abbia sottovalutato le rivoluzioni del Paese in questione. Effettivamente, quella definita come “la sponda Nord” finanziando i regimi per interessi economici, è diventata complice dei crimini e della radicalizzazioni sviluppatesi in questo Paese. Nel dibattito è stato sottolineato come l’Italia non si sia mai occupata di tutto questo, se non di fronte alla morte di un suo connazionale, per lo più uno studente dedito alla ricerca accademica sul campo, che è stata definita l’unico modo giusto di svolgere il proprio lavoro.
Sharif Abdul Quddus è intervenuto dicendo che Giulio è visto come un martire dai rivoluzionari poiché incarna gli abusi che lo Stato impone, ormai da anni, agli Egiziani. Nonostante tutto, lo Stato egiziano, come si è potuto vedere dalla sua reazione al caso Regeni, ha sempre negato e nega tutt’ora di aver avuto a che fare con queste disumane violenze.
L’incontro si è concluso con la riflessione proposta da Rosita Di Peri riguardante il modo di continuare la lotta per l’emancipazione da parte del popolo. Sharif è intervenuto dicendo che la forza con cui lo Stato attacca i cittadini è proporzionale alla paura che esso ha di loro, in quanto i nostri corpi sono forme di resistenza che vengono colpite nel momento in cui ci mostriamo consapevoli dei nostri diritti.
Jessica Santarossa e Sara Radegonda, 4H, Liceo M. Grigoletti
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