Giovedì 12 Maggio, al Salone, è stato presentato il nuovo libro di Simone Arcagni “Visioni Digitali” (edito da Einaudi) sulle novità introdotte nel mondo dei video da Internet. L’autore mostra come YouTube, i social network e i videogames possano sui mezzi di intrattenimento audiovisivi quotidiani: il regista David Cronenberg ha detto di non essere più interessato a girare episodi televisivi da cinquanta minuti, bensì film di nove ore, poiché il binge watching (“maratona televisiva”) è ormai un fenomeno largamente diffuso grazie anche a piattaforme come Netflix.
Il libro ruota attorno ad un’idea dell’autore; un tentativo di entrare in un mondo contaminato dalla tecnologia, in apparenza sommerso ma in realtà al centro della comunicazione di oggi. I contenuti audiovisivi sono senza dubbio i più efficaci, in quanto intrisi di cultura informatica, nati nel web e immediati. Un esempio banale di come i videogiochi possano superare colossi cinematografici odierni: i costi di produzione e gli incassi di Avatar e di Grand Theft Auto 5 sono stati gli stessi, ma i tre miliardi guadagnati dalla pellicola di James Cameron in tre anni sono stati ricavati dal videogioco in tre settimane. C’è da chiedersi se, tra vent’anni, nell’immaginario dei ragazzi rimarrà più impresso un videogioco o un blockbuster.
E’ cambiata la logica e di conseguenza anche le strategie economiche: il boicottaggio dei cinema americani nei confronti dei film che verranno prodotti da Amazon non avrà alcun effetto poiché le pellicole otterranno comunque grande visibilità online. L’interattività è indispensabile all’utilizzo dei computer, come aveva già intuito Alan Turing, inventore del primo cervello digitale. La parola d’ordine del web è condividere, mettere contenuti sui social e renderli accessibili a tutti.
Per risolvere Cloud Chamber, videogame che racconta una falsa scoperta scientifica, è necessario consultare veri articoli scientifici e poi rispondere correttamente a domande su essi, condividendo i propri risultati con altri giocatori. Ma oltre alla logica dei social network, la realtà aumentata è la nuova grande novità. L’utilizzo di headset, veri e propri caschi elettronici, permette la completa immersione in un mondo virtuale, realizzato sul modello di film e videogames.
Anche Google ha intrapreso questa strada comprando Magic Leap, start-up per la realtà aumentata che non necessita l’impiego di impalcature elettroniche. Grazie a quest’esempio di cinematic reality, la realtà virtuale diventa realtà a tutti gli effetti. La tecnologia si è ormai insinuata nelle nostre vite, e capire come cambierà significa capire fino a quanto la nostra realtà arriverà ad assomigliare sempre di più ad un videogioco tremendamente realistico.
Lucrezia Landi, Laura Liuzzi e Chiara Tarulli
Liceo Alfieri
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